La Cnn licenzia Chris Cuomo, aiutò il fratello Andrew a difendersi
Il network tv lo accusa di aver cercato un legale per l’ex governatore democratico di New York, accusato di molestie sessuali
Gianvito Pugliese
Che l’America fosse un grande Paese lo scoprì per primo, forse, Cristoforo Colombo, anche se credeva di essere arrivato in India. Amerigo Vespucci, anche con le modeste tecnologie disponibili all’epoca, certamente comprese assai meglio le dimensioni e l’importanza della scoperta.
Torniamo ad oggi: la grandezza a cui mi riferisco non è quella dei grattacieli, delle strade, delle automobili, cioè il tutto “big”, bensì alle grandi e straordinarie contraddizioni che, sbaglierò, ma a primo acchito lo vedo come un Paese semplicemente unico e fantastico.
Da un lato l’ancora troppo diffuso razzismo, una giustizia la cui bilancia pende un poco troppo a favore dell’imputato, consentendo così ad una sfilata interminabile di gangster di farla franca, con buona pace per le tantissime vittime delle loro atrocità, servizi sanitari e sociali che lasciano molto a desiderare, per non parlare dell’oblio a cui hanno condannato i reduci delle tante guerre combattute nel mondo, ma prevedere nella propria carta costitutiva il diritto inalienabile al perseguimento della Felicità non ha eguali al mondo. La Dichiarazione d’indipendenza (4 luglio 1776) recita all’art,1: “Noi teniamo per certo che queste verità siano di per se stesse evidenti, che tutti gli uomini sono creati eguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di certi Diritti inalienabili, che tra questi vi siano la Vita, la Libertà e il perseguimento della Felicità. Che per assicurare questi diritti sono istituiti tra gli uomini i Governi, che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati. Che quando una qualsiasi Forma di Governo diventa distruttiva di questi fini, è Diritto del popolo di alterarla o di abolirla, e di istituire un nuovo Governo, ponendo il suo fondamento su questi principi e organizzando i suoi poteri in una forma tale che sembri ad esso la più adeguata per garantire la sua sicurezza e la sua felicità”.
E’ il Paese delle grandi occasioni, dove per ottenere un finanziamento in banca non serve essere ricchi di beni, ma d’idee, progetti apprezzabili e voglia di crescere. L’americano, nonostante le stragi a raffica, non riesce a mettere da parte la mentalità del cow boy e esibisce le armi possedute come i collezionisti di opere d’arte fanno mostra dei pezzi migliori della loro collezione di quadri, statue o altri oggetti d’arte e, finanche. auto d’epoca.
Premessa un poco lunghetta andiamo al punto.
La CNN ha licenziato con effetto immediato il suo anchor più esperto, Chris Cuomo (in foto di copertina col fratello Andrew). Accertato che si era rivolto ad uno studio legale chiedendo di difendere suo fratello, l’ex governatore di New York, Andrew Cuomo, accusato di cattiva condotta sessuale, Chris Cuomo già sospeso dalla CNN, si è ritrovato licenziato.
La posizione della Cnn è chiara: “I documenti, di cui non eravamo a conoscenza prima del loro rilascio pubblico, sollevano seri interrogativi e indicano un maggiore livello di coinvolgimento negli sforzi per suo fratello di quanto non sapessimo in precedenza”.
Spiace quanto avviene ad un giornalista di successo, ma mi chiedo se in Italia una testata, una rete radiofonica o televisiva sarebbe disposta a licenziare la propria punta di diamante con una motivazione simile. Credo proprio di no. D’altro canto un Presidente, Bill Clinton, dovette dimettersi per aver mentito sui suoi rapporti con Monica Lewinsky, in una deposizione sotto giuramento nel processo per un caso di presunte molestie sessuali nei confronti della giornalista Paula Jones.
Chris Cuomo ha dichiarato: “Non è così che voglio che finisca il mio tempo alla CNN. Non potrei essere più orgoglioso della squadra di ‘Cuomo Prime Time’. Devo loro tutto e mi mancherà quel gruppo di persone speciali che hanno svolto un lavoro davvero importante”. Parlando del fratello ha aggiunto: “È mio fratello. E se posso aiutare mio fratello, lo faccio“.
Il democratico Andrew Cuomo è stato eletto governatore tre volte. Si è dimesso ad agosto dopo che il procuratore generale di New York ha reso noto le conclusioni di un’indagine secondo cui aveva molestato sessualmente almeno 11 donne.
Penso a certi personaggi della nostra politica, agli scandali a raffica che li ha coinvolti, ai partiti italiani garantisti ad oltranza quando viene accusato uno di suoi, giustizialisti oltre ogni limite se l’accusato è di un partito o coalizione diversa. Sto per arrossire di vergogna, ma mi viene in soccorso il ricordo delle istigazioni di Trump ai suoi fans più violenti mentre attaccavano la sede del Congresso e dell’impeachment respinto e mi accorgo che, in fondo in fondo, “tutto il mondo è paese”.
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