La malaria torna in Italia? La sorveglianza nel Mezzogiorno diventa cruciale
Lo studio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale evidenzia la presenza della zanzara Anopheles sacharovi in Puglia dopo mezzo secolo, sollevando preoccupazioni sulla sorveglianza e prevenzione della malaria.
Rocco Michele Renna
Dopo oltre 50 anni, un’allerta scuote la comunità scientifica italiana: la zanzara della malaria è stata ritrovata in Puglia. Uno studio condotto dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata, pubblicato su PubMed, ha identificato la presenza di Anopheles sacharovi, aprendo dibattiti sulla necessità di intensificare la sorveglianza nel Mezzogiorno.
Nel settembre del 2022, un singolo esemplare di Anopheles maculipennis è stato catturato nel comune di Lecce e successivamente identificato come Anopheles sacharovi tramite analisi molecolare. Questo importante ritrovamento ha dato il via a un’indagine entomologica mirata nel settembre 2023, rivelando la presenza della zanzara vettore della malaria in territorio italiano.
Secondo gli autori dello studio, questo risultato ha un impatto significativo sulla salute pubblica, indicando un aumento della suscettibilità delle regioni meridionali del Paese alla malaria. Gli esperti avvertono che, nonostante i casi di malaria importata nei Paesi europei siano segnalati annualmente, il rischio di reintroduzione del plasmodio della malaria attraverso viaggiatori provenienti da Paesi endemici dovrebbe essere preso più seriamente in considerazione.
Il professor Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento, sottolinea l’importanza della sorveglianza delle zanzare anofele senza allarmismi, ma con attenzione. “La presenza di zanzare vettori della malaria richiede una sorveglianza adeguata“, afferma Lopalco. “Non stiamo parlando di un rischio immediato di riemergenza della malaria in Italia, ma questo avvertimento ci impone di adottare misure serie per migliorare ulteriormente la sorveglianza delle zanzare e ridurne la circolazione”.
Le indagini condotte si sono concentrate sugli allevamenti di animali, i maneggi e altri potenziali siti di riproduzione delle zanzare, al fine di valutare il rischio di trasmissione della malaria e sviluppare strategie preventive adeguate.
In conclusione, il ritrovamento della zanzara Anopheles sacharovi in Puglia pone l’accento sulla necessità di un’attenta sorveglianza entomologica in tutto il Mezzogiorno e sull’importanza di adottare misure preventive per prevenire il rischio di riemergenza della malaria in Italia.
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