La maschera mia
Uno dei Carnevali più famosi in Italia e nel Mondo è senza dubbio il Carnevale di Venezia, celebrato da secoli.
Maria Catalano Fiore
versi di Biagio Loconte
Tra poco, da domenica 5 febbraio, comincia ufficialmente il periodo del Carnevale; il calendario prevede: giovedì grasso – giovedì 16 febbraio; la domenica di Carnevale -19 febbraio ed il martedì grasso – 21 febbraio.
Il Carnevale è una festa legata al mondo cattolico e cristiano, ma le sue origini, come al solito, vanno ricercate in epoche più remote ed espressamente pagane.
Il Carnevale, infatti, si rifà apertamente ai Saturnali dell’antica Roma ed alle feste dionisiache del periodo classico greco. Gli usi prevalenti erano, e sono, organizzare un grande banchetto con tanto cibo e bevande prima del digiuno quaresimale, o di penitenza.
Durante questo periodo veniva sovvertito l’ordine sociale e si nascondeva l’identità dietro una maschera. Un uso sempre attuale.
Biagio Loconte ci fornisce un ottimo riepilogo delle maschere regionali italiane più famose.
LA MASCHERA MIA
Pierrot fu dei francesi,
Meneghin dei milanesi,
Gianduia di Torino,
di Bergamo Arlecchino.
Assai carina e biricchina, / è la bella Colombina,
di tutti è la stella / di Fanfulla e di Brighella.
Del Veneto è Pantalone,
amico a quel grassone, / di Bologna il Balanzone.
Stenterello è fiorentino,
poi di Roma Rugantino;
con la grappa Fra Canappa,
dei Castelli Meo Patacca,
col marsala Beppe Nappa.
Capitano è Fracassa / e giù nel napoletano,
Pulcinella è Campano,
Farinella di Putignano,
Don Pancrazio è di Barletta
e Marcoffie di Bari Vecchia,
ma giù, del Bel Paese, / Giangiurgolo è calabrese.
Mamuthones e Issohadores / de Sardigna sos durcores;
e…, delle altre che ci sia…,
Io ci metto la maschera mia!
Ai gentil lettori chiedo venia…
Biagio Loconte dir. ris.
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