La Pochade

Il nostro Direttore ha scritto un ottimo editoriale sulla rielezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica italiana. Però…………Sorry, per essere anglofona, ma noi italiani per una settimana abbiamo vissuto una vera Pochade, per usare anche un francesismo.

Maria Catalano Fiore

Scusatemi, ma da cittadina italiana, anche populista, se volete e poco ferrata in politica ormai, …..destra, sinistra, centro non hanno una vera identità, oltretutto i politici eletti in una coalizione, cambiano partito e casacca ad ogni alito di vento, per cui non ci resta che guardare il singolo personaggio, un leader se c’è.

Congratulazioni a Sergio Mattarella, che apparentemente “ob torto collo” ha accettato questo secondo mandato.

Ma la domanda, a me come ad altri sorge spontanea: C’era bisogno di fare questa autentica Poschade, Teatrino, per una settimana, con costi extra di presenza, straordinari per tutti, dai ministri all’addetto alla carta igienica, pranzi e cene di lavoro al Transatlantico ecc.. quando si sapeva in partenza come sarebbe finita?

E’ una Pochade! La Pochade è un genere di commedia, nata sul finire del XIX secolo, strutturata su canovacci di vicende amorose, intrighi e colpi ad effetto. Generalmente ambientata in uno scenario con tante porte da cui gli interpreti entrano ed escono a seconda della situazione. Un po’ come a Montecitorio, chi arriva occupa un posto dove? Non importa, l’importante è che e ci sia ancora un posto a sedere, anche logoro o sfondato, non ci fa caso nessuno….il termine sembra derivare dal francese pochard e poissard, personaggi volgari e burleschi del vaudeville. Una “Porcata” insomma!

Ancora una volta le donne, anche super titolate come la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, ed altre, sono state spazzate via. Eppure in altre nazioni le Presidenze femminili funzionano eccome, pensate alla Merkel cancelliera in Germania fino a pochi mesi or sono o ai tempi della Theacher alla guida del governo dell’Inghilterra, ed altre, addirittura Ursula von der Leyen Presidente della Commissione Europea. No, l’Italia accetta sono guitti e attori.

La storia insegna che già in epoca romana, ma soprattutto dal medioevo in poi ai giullari ed agli attori era severamente vietato prendere parte, o interloquire nelle riunioni di governo, addirittura venivano sepolti in terra sconsacrata, noi no.

Grandi regine ne abbiamo avute, anche le cortigiane erano tenute in gran conto per istruzione e dimestichezza politica, l’elenco sarebbe lunghissimo, tra tutte una Caterina II di Russia, detta La Grande, che entrata a palazzo come concubina di un ministro, poi dello Zar, e che ha cambiato il volto della Russia e dell’intera Europa.

Noi ci facciamo guidare e fomentare da guitti, con indici di gradimento in calo, attorucoli falliti che tentano il loro momento di gloria, Sardine che non si sa da dove sbucano e perché; intanto sono ben retribuiti, figli viziati coinvolti in porcate e giustificati dalla legge; sproloquio verbale non giustificabile in un’aula del genere …. lasciamo perdere.

Una stampa, dell’epoca, ripropone la prima riunione di Governo a Montecitorio il 18 febbraio 1861

A questo punto chiuderei con due citazioni, una letteraria e una di un uomo normale.

Citando le parole estrapolate da “Il Gattopardo”, Romanzo storico di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Tancredi, il nipote del Principe di Salina, riferendosi alla successione del governo dei Savoia sui precedenti Re Borbonici aveva detto, rivolto allo zio; «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi» (citazione riportata anche dalla Treccani).

Oppure quanto avrebbe detto mio nonno riferendosi a Mattarella dopo la sua rielezione “Int’ a cuss’ mument’ non ulia ess manch’ pulisc ngodd a cudd, tradotto per i non Lucani “In questo momento non vorrei essere neppure una pulce addosso a quell’uomo”.

Aspettiamo gli eventi……scusate ma sono le opinioni popolari stamattina, con tutta la stima per il rinnovato Presidente Mattarella cioè: non potevamo fare a meno di questa pagliacciata? E del relativo sperpero di denaro pubblico?

Adesso, archiviata l’elezione del Presidente della Repubblica, abbiamo Sanremo…….

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