L’abisso invisibile: la Terra sta “ingoiando” gli oceani?

Sotto la superficie: il fenomeno della subduzione e il futuro del nostro pianeta

Rocco Michele Renna

La Terra, nel suo silenzioso ma incessante dinamismo, cela segreti profondi quanto gli oceani che la ricoprono. Un recente studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature ha rivelato un fenomeno tanto sorprendente quanto inquietante: il nostro pianeta sta “ingoiando” una quantità di acqua marina ben tre volte superiore a quella precedentemente stimata. Questo processo, noto come subduzione, vede le placche tettoniche oceaniche scivolare sotto quelle continentali, trascinando con sé nelle profondità abissali volumi imponenti di acqua.

La subduzione è un processo geologico noto, ma la portata della sua azione sul ciclo dell’acqua terrestre è stata a lungo sottostimata. Gli scienziati hanno scoperto che, durante questo movimento, l’acqua del fondale marino viene “filtrata” sotto la crosta terrestre in quantità significative. Questa scoperta è stata possibile grazie a tecniche innovative di registrazione dei rumori sismici in specifiche aree dell’Oceano Pacifico, che hanno permesso di ottenere dati precisi su temperatura, pressione e velocità nelle zone più profonde del fondale marino.

I risultati dello studio sono stati sorprendenti: ogni milione di anni, circa 3 miliardi di tonnellate di acqua – equivalenti a 1 trilione di metri cubi – vengono “inghiottite” dalla Terra. Questa quantità supera notevolmente quella che viene espulsa attraverso i vulcani e altri processi geologici, suggerendo che il nostro pianeta potrebbe essere soggetto a un bilancio idrico sotterraneo molto più complesso di quanto si pensasse.

Le implicazioni di questa scoperta sono molteplici. La geologa Donna Shillington sottolinea che l’acqua, di solito espulsa attraverso le eruzioni vulcaniche, contribuisce allo sviluppo del magma. Se la quantità di acqua che entra nel mantello terrestre è maggiore di quella che ne esce, ciò potrebbe influenzare la frequenza e l’intensità dei terremoti, alterando pressione e temperatura nel mantello stesso.

Queste ipotesi necessitano di ulteriori indagini per essere confermate, ma ciò che è certo è che questo studio ha aperto una nuova frontiera nella comprensione dei processi geologici del nostro pianeta. La Terra, con il suo incessante inghiottire gli oceani, ci ricorda che è un mondo in costante evoluzione, un pianeta vivo che continua a sorprenderci e a sfidare la nostra conoscenza.

In conclusione, la scoperta che la Terra sta “ingoiando” gli oceani in misura maggiore di quanto si pensasse potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione del ciclo dell’acqua e dei processi geologici che modellano il nostro pianeta. Un mistero che, come le profondità oceaniche, attende di essere esplorato e compreso nella sua interezza.

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