l’Australiana colpisce duro e il Covid-19?

Stanchezza, brividi, dolore alle ossa e ai muscoli. Poi anche febbre che appare bruscamente. Tosse, mal di gola, raffreddore, congiuntivite e mal di testa. L’influenza australiana può mettere chiunque a KO

Rocco Michele Renna

Partiamo subito spiegando che l’influenza australiana altro non è che l’influenza stagionale. La denominazione “australiana” indica che la malattia stagionale si è manifestata prima in Australia e poi nei paesi europei – e ciò aiuta gli esperti a ipotizzare se la stagione influenzale che verrà, sarà debole o forte.

Dunque, ci stiamo riferendo alla contagiosa patologia delle vie respiratorie causata dai virus influenzali, ed in Italia è prevalente nei mesi invernali e particolarmente freddi, spesso gennaio e febbraio – anche se vengono registrati casi eccezionali anche in estate. “L’influenza – si legge su Epicentro dell’Istituto superiore di sanità (Iss) – è contraddistinta da un repentino manifestarsi di sintomi generali e respiratori, dopo un’incubazione in genere abbastanza breve (circa 1-2 giorni) e che durano solitamente per 3-4 giorni, potendo tuttavia prolungarsi per una/due settimane. La maggior parte delle persone guarisce entro una settimana senza che siano necessarie cure mediche e nei soggetti sani è raro che insorgano complicazioni. Particolare attenzione va riservata, quindi, alle categorie “fragili“.

Il miglior rimedio è il riposo a casa, stare al caldo e bere molta acqua per evitare la disidratazione. Si può assumerne se necessario, paracetamolo o ibuprofene per abbassare la temperatura se la febbre è elevata e alleviare i dolori; astenersi dal lavoro o da scuola fino alla guarigione che per la maggior parte delle persone, richiede circa una settimana“.

Assieme all’Australiana circola ancora il covid-19. Sul fronte dei sintomi sembra esserci pochissima differenza tra Australiana e Covid-19. In realtà si tratta di infezioni causate da due virus diversi, che colpiscono entrambi le vie respiratorie.

Il Covid-19 Sars-cov2 ha un periodo di incubazione molto più lungo (dai 2 ai 14 giorni) con una sintomatologia più grave: il mal di gola e la tosse sono persistenti mentre l’affaticamento si presenta come vera e propria difficoltà respiratoria.

Con il Covid-19, inoltre, il soggetto risultato positivo può lamentare la perdita di gusto e olfatto oltre a disturbi gastrointestinali, che sono invece meno frequenti nell’influenza.

 Il tampone resta l’unico strumento certo per capire se si è affetti da Australiana o Covid. In casi rarissimi è possibile contrarre anche le due malattie contemporaneamente. Un’altra differenza tra influenza australiana e Covid-19 è che con la prima i sintomi arrivano improvvisamente e comprendono, tra gli altri, anche febbre alta, fra i 38°C e i 40° C

L’Australiana sembra più persistente della maggior parte dei casi di Covid: almeno 5 giorni, spesso una settimana. Per i bambini è comune arrivare a 10 giorni. In particolare la sensazione di stanchezza resiste per alcuni giorni dopo la guarigione.

Sul fronte dei trattamenti, è consigliato consultare il medico di famiglia. Ma entrambe sono infezioni virali e non batteriche. Per la febbre alta il paracetamolo (l’acido acetilsalicilico solo per i maggiori di 16 anni), per i dolori muscolari e ossei gli antinfiammatori non steroidei. Ok a sciroppi sedativi per la tosse. E poi riposo e pasti leggeri.

Se sono invece presenti condizioni di rischio, o altre situazioni di fragilità, si consiglia di prendere in alta considerazione una visita (magari domiciliare) del medico di famiglia.

Spiega l’Iss (Istituto superiore di Sanità): “In particolare nel caso di soggetti di 65 anni di età o oltre, donne incinte, presenza di malattie croniche, indebolimento del sistema immunitario (per esempio, per chemioterapia) se si sviluppa dolore al petto, mancanza di respiro o difficoltà di respirazione, o tosse con sangue, peggioramento del quadro clinico dopo una settimana. In queste situazioni, potrebbe essere necessaria una terapia farmacologica per attenuare i sintomi e aiutare a recuperare più rapidamente”.

Insomma non bastava il covid-19, a turbare la nostra tranquillità è arrivata pure l’australiana e sembrerebbe che la Puglia sia veramente in una situazione critica, anche per gli arrivi multipli negli ospedali.

Questa australiana è veramente insidiosa, io l’ho presa prima di Natale e ancora oggi ho delle recidive, il consiglio migliore che posso darvi è : “Curatevi senza fare gli eroi”.

Magari la Befana, con la sua gerla miracolosa e volando sulla scopa, porterà una soluzione ai nostri mali.

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