Le anime dannate di Shanghai
La disumana lotta al Covid in Cina sotto la lente di Mimmo Loperfido
Mimmo Loperfido
La più grande città del mondo, una delle quattro macro municipalità cinesi con 25 milioni di abitanti, da qualche settimana si è trasformata in un inferno dantesco. Il suo sindaco, Gong Zheng, l’ha messa sottochiave, e isolata dal resto del mondo per via di un focolaio covid.
Le porte di tutte le abitazioni ed i portoni dei condomini sono sbarrati dall’esterno, serrati con catenacci e lucchetti. Alla gente non è consentito di uscire per andare a comprare cibo o altri generi di consumo, comprese le medicine. Tutti gli animali domestici sono stati catturati e soppressi, inceneriti.
Strazianti le urla della gente affamata che vanamente chiede aiuto. I coraggiosi che si lanciano dai balconi per andare a cercare un tozzo di pane o mezzo litro di latte, sono immediatamente placati dai militari: per loro, ben che vada, ci sono le patrie galere. Tutto il giorno i droni sorvolano la città ripetendo un beffardo messaggio registrato: “State tranquilli, controllate il vostro senso di libertà!“.
Questa devastante situazione è stata riportata grazie ad alcuni servizi realizzati, non si sa come, dalla CNN.
È escluso che Washington non sappia. Sono già pronti fiumi di denaro, armamenti e sanzioni contro la Cina?
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