Le parole del Papa per la crisi demografica

“Ribaltare l’inverno demografico che svuota le culle in Italia”

La redazione

Lettrici e lettori ci sono testimoni: abbiamo sempre condiviso, senza se e senza ma, le parole e, soprattutto, le azioni del Papa. Un Papa rivoluzionario che, come Gesù Cristo, può ben dire: ” Sono venuto per dividere, non per unire”. Non conosce la diplomazia, lui la definirebbe senza parafrasi “ipocrisia”, ed ha perfettamente ragione. Come si fa ad essere diplomatici, a misurare le parole, quando il Mare nostrum, pure nel giorno della nascita di Gesù, conta molti, troppi morti. Ed i guai apocalittici non si fermano solo a quello.

Il Papa, all’Angelus, affrontando “l’inverno demografico” che svuota le culle in Italia: “Facciamo di tutto per vincerlo. È contro le nostre famiglie, contro la Patria, contro il futuro. Mi viene in mente una preoccupazione vera, almeno qui in Italia, sembra che tanti abbiano perso la fiducia nell’andare avanti con i figli. È una tragedia”.

Ineccepibile la preoccupazione. Osserviamo però che non è un problema solo del nostro Paese. E, quandanche fosse, può il Papa, il successore di Pietro, circoscrivere il suo sguardo all’Italia sola?

Intendiamoci, noi, da italiani convinti e orgogliosi di esserlo, lo ringraziamo genuflessi per aver dedicato all’Italia il suo pensiero e la sua riflessione accurata. Nel merito siamo un Paese di vecchi, dove non nascono bimbi e tra poco i giovani, ammesso che trovino lavoro, dovranno pagare la pensione a non so più quanti connazionali.

Non vogliamo inoltrarci in analisi teologiche di cui non sappiamo pressoché nulla. Il Papa è il Vescovo di Roma, capitale d’Italia ed è umano e giusto che il pastore si preoccupi, anzitutto, delle sue pecorelle. Ma ci domandiamo, è Vescovo di Roma, capitale d’Italia o “caput mundi”? Se fosse giusta la seconda, avrebbe dovuto alzare il suo sguardo alle nascite mancate di tutta la terra.

Qualcuno penserà, e forse non a torto, che è un dilemma di lana caprina, quello sollevato. Forse sì, ma per l’unica volta che abbiamo trovato un minuscolo neo nelle parole del Papa, non potevamo tacerlo.

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