Lettera dal fronte recapitata dopo settantotto anni

Il mittente un giovane soldato barlettano, aveva scritto la missiva dal fronte russo.

Cinzia Montedoro

Era partito da Barletta nel 1941, inviato in Russia e assegnato all’ARMIR (Armata Italiana In Russia). Vincenzo Fugalli, viene reclutato nel 7° Reggimento Alpini di Belluno, col grado di sottotenente di complemento durante la seconda guerra mondiale.

Il giovane soldato barlettano scrive una missiva ai famigliari per rassicurarli delle sue condizioni di salute ma questa lettera non arriverà mai destinazione se non settantotto anni dopo, Vincenzo viene ucciso in battaglia il 26 gennaio del 1943, dopo la battaglia di Nicolajevka. 

La lettera è finita casualmente nelle mani di una donna di Mantova, Olga Rosa Davini, che in una cerimonia organizzata a palazzo di città l’ha consegnata a Serena Fugalli, nipote del militare.
 “I miei genitori, particolarmente mio padre, – ha spiegato la signora Davini – si sono adoperati senza tregua nel dopoguerra con il governo russo per rendere possibile il rientro delle salme di alcuni soldati caduti su quel fronte durante il secondo conflitto mondiale. Una missione basata su trattative a dir poco ardue, ma portata avanti nella consapevolezza morale di offrire un impagabile omaggio alla memoria di tanti militari che non hanno potuto riabbracciare i propri cari. Io ho raccolto quest’eredità innata e proprio nel corso delle infaticabili ricerche ho ritrovato il manoscritto che, dopo il tam tam attivato con successo tramite i canali social e i media, posso riconsegnare oggi alla famiglia del tenente Vincenzo Fugalli“.

La consegna è avvenuta alla presenza del senatore della Repubblica Dario Damiani e dei consiglieri comunali Giuseppe Dipaola e Stella Mele, e del sindaco di Barletta Cosimo Cannito.

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