Ma Franceschini..?

Mibact Ministero per i beni e per le attività culturali ed ambientali e per il turismo. Roma

Maria Catalano Fiore

Scusatemi, ma non so da dove cominciare per valorizzare le gesta di cotàl condottiero nei Beni Culturali. Con delega al Turismo. Non era bastato un primo mandato anni fa, nooo? Si doveva reiterare il delitto e pure con dolo!

Ogni giorno aprendo qualche sito o giornale, ovviamente, focalizzo l’attenzione sulla Tutela dei Beni culturali ed ambientali, oggi con delega anche al turismo. Deformazione mia? Certo! dopo 40 anni di servizio presso il Ministero, mi viene naturale e meccanico farlo ed aggiornarmi, ma questa mattina veramente il Ministro ha superato ogni limite.

Dopo aver smembrato e distrutto uffici efficienti, già nello scorso mandato, aver formato Poli Museali nel Sahara o quasi, la povera Giulia Maria Crespi, deceduta da qualche giorno, dopo aver impiegato la sua vita e i suoi mezzi per la tutela, sarebbe morta sicuramente d’infarto. Non so da dove cominciare l’elenco delle nefandezze:

Concorsi: Bando di Concorso, fumoso, semi occultato, scoperto per caso……per 5900 posti, di ogni qualifica e grado di istruzione scolastica. Chi è interessato pag. Mibact voce Concorsi e assunzioni, Sede Mibact Roma, Via del Collegio Romano 23.

Uffici: semi deserti, ad ottobre, completamente vuoti, man mano che avvenivano i pensionamenti da 10 anni fa circa, non c’è stato rimpiazzo di personale. Inoltre, quelli che entreranno, potranno avere anche 10 lauree e 28 master, ma non avranno le basi e le competenze come chi, prima di loro, ha appreso dai più anziani. Come si può affidare un quadro o un monumento in mano a chi non distingue ne’ pigmenti di colore, nè tipo di pietra?

Ministero vuoto anche per il Covid, danni ingenti alle entrate ed alla manutenzione dei Musei stessi, per non parlare delle aree di scavi archeologici, erba rasata solo da volontari ecc….

Direttori di Musei importanti sistematicamente non italiani. Fu doveroso e, tutto sommato, utile per l’Italia recepire quella direttiva europea sul diritto dei cittadini del vecchio contenente a concorrere anche per i posti dirigenziali delle amministrazioni dello Stato. Doveroso, perchè lo prevedeva una direttiva europea alla quale ci si doveva adeguare, utile, perchè ampliava il numero e la qualità dei futuri concorrenti. Ci suona però strano, per non dire peggio, che tutti i musei più importanti abbiano perso la guida di sovrintendenti italiani. O erano tutti nominati per grazia ricevuta, e non è così, o il Ministro scelse di mettere a capo dei musei più importanti del Paese non Italiani, in un tentativo di mostrarsi esterofilo ad oltranza, ma che è più facile che sia correttamente definito “provincialismo dozzinale”, piuttosto che apertura alla modernità. E fu così che Il Museo degli Uffizi, di Firenze, uno dei più conosciuti al mondo, fu ed è diretto dal tedesco Eike Scmidt. Ma che fine fecero gli studiosi qualificatissimi italiani? Quelli che all’estero ci invidiano e occupano posti da docenti nelle più prestigiose facoltà europee? Dispersi all’estero.

E potrei continuare nell’elenco….il francese Sylvain Bellenger per Capodimonte a Napoli. L’ inglese James Bradburne alla Pinacoteca di Brera a Milano, e tanti altri, alle cui nomine il Signor Dario Franceschini, non fu estraneo.

Chiara Ferragni in posa nel Museo degli Uffizi.

Pubblicizzare il Museo degli Uffizi, come se c’è ne fosse bisogno, è l’ultima genialata di Franceschini, e lo fa utilizzando una campagna dell’influencer Chiara Ferragni. Il set fotografico è stato montato venerdi 17 luglio, chiudendo il museo in un giorno di apertura al pubblico con prenotazione, ovviamente, non preoccupandosi delle norme che impediscono le luci fotografiche, dal momento che danneggiano le opere d’arte. Osservare le leggi, da quelle parti un optional. Infatti, incurante di tutto la bella tipa ha posato davanti alla Venere di Botticelli. Una importante testata nazionale, pubblicava foto ed ampio commento in cui paragonava i canoni della bellezza rinascimentale con quelli odierni, incarnati, ca va san (ndr. come si suol) dire da quelli della Ferragni “Capelli biondi e pelle diafana”: paragone da sconcerto! Poi è proseguito il tutto nel giardino dei Boboli, postando questi ampi serviti anche su Istagram.

A soffiare sul fuoco non è mancato Roberto D’Agostino con Dagospia, che ha affermato “la Ferragni ed il consorte Fedez, non è la prima volta che vendono spot promozionali ambientati nei musei. La Chiara Ferragni, aggiunge, bisognerebbe plaudirla poichè “è una fuoriclasse nel vendere la sua immagine monetizzandola e fatturando milioni di euro“, e c’è riuscita anche stavolta, se a conti fatti le visualizzazioni sull’accaunt del museo sono state molto, ma molto meno di quelle sul suo accaunt personale. Franceschini, ma è la Ferragni che vi ha pagato per questo conseguire questo risultato o a Via Del Collegio Romano, da autentici allocchi, siete Voi ad aver pagato. O meglio, avete fatto pagare a noi contribuenti.

Dario Franceschini, come sempre nella storia dell’utilizzo del denaro pubblico, si è fatto usare e spennare, mentre le casse ministeriali sono agli sgoccioli e niente fondi per pagare qualche ora di apertura straordinaria ai custodi, le pulizie ecc….

Ma poi, con la delega al turismo come la mettiamo? I loocali chiudono, bar e ristoranti centellinati, trasporti inadeguati ecc.. caliamo un velo pietoso.

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