Medvedev: “Gli ucraini conosceranno il giorno del giudizio”
Torna a parlare il ventriloquo di Putin.
Gianvito Pugliese
Ennesima minaccia, talmente pesante da suscitare clamore sia in Russia che in Occidente. L’ex presidente russo Dmitry Medvedev, che non ha avuto pudore a rendere noto al mondo le tragiche folli mire di Validimir Putin (emulo di Adolph Hitler), “costruire finalmente un’Eurasia aperta, da Lisbona a Vladivostok” ha dichiarato da ultimo parlando della Crimea. “Se l’Ucraina attacca la Crimea allora gli ucraini conosceranno il giorno del giudizio, sarà la fine del mondo”.
Sbaglia, concordo con quanto scrive il Giornale, chi legge tali parole come “a prima vista figlie di uno sfogo istantaneo, ma in realtà ben meditate proprio per la loro durezza“. L’intento è quello di galvanizzare il popolo russo che il Cremlino prova ad esaltare, promettendo conquiste fantasmagoriche con popoli schiavizzati e territori conquistati, che la Russia potrà tornare a sfruttare, come faceva con i Paesi del Patto di Varsavia, e tenere contestualmente a bada il popolo russo alla fame, facendo in modo chele condizioni di vita, sempre più dure, siano rese sopportabili dalla promessa di un futuro radioso imminente. Le popolazioni rurali e non solo sono alla fame e i russi non sono nuovi alle rivoluzioni. Il Cremlino lo sa bene.
Oggi Medvedev non ha usato il suo amato Telegram. Ha utilizzato un suo incontro con un gruppo di veterani riuniti a Volgograd. Il Cremlino considera la penisola della Crimea, sottratta nel 2014 all’Ucraina, parte integrante del suo territorio e ha chiesto ripetutamente il riconoscimento della sua sovranità alla comunità internazionale, che glielo ha sistematicamente negato.
Dunque, secondo Medvedev, soprannominato “il ventriloquo di Putin” ove ” le forze di Kiev dovessero attaccare la Crimea, l’Ucraina subirebbe una risposta russa da fine del mondo, immediata, che non potrebbe in alcun modo evitare”. Ha proseguito affermando “che la Russia arriverà ai suoi obiettivi in Ucraina, e i tentativi di resistere fino all’ultimo ucraino porterà al collasso dell’attuale regime politico” di Kiev.
E se dopo aver urlato contro gli occidentali ” li odio. Sono bastardi e degenerati. Vogliono la nostra morte, la morte della Russia. ma sinché sarò vivo farò il possibile perché spariscano“, da quel fine personaggio che è, definisce “mangiatori di spaghetti, rane e salsicce” italiani, francesi e tedeschi, imbestialito dalla visita di Draghi, Macron e Scholz a Kiev. Sulle dimissioni di Boris Johnson e dello stesso Mario Draghi, poi: “Cadono sempre gli amici dell’Ucraina”, E ancora minacce di crescenti massacri in Ucraina e guerre atomiche.
Continua “Il rifiuto dei Paesi Nato e dell’Ucraina di riconoscere la Crimea come territorio russo costituisce una minaccia sistemica per Mosca che potrebbe portare fino a uno scontro diretto”. Minaccia dunque un conflitto diretto tra Mosca e l’Occidente.
E riferendosi a Kiev: “Se un altro nazionalista pazzo o un debole personaggio da operetta diventa capo dello Stato in Ucraina allora dovremmo aspettarci un conflitto, fino ad un attacco”.
Il quotidiano diretto da Augusto Minzolini si domanda se “si sia o meno autonomamente ritagliato il ruolo di “grande falco” all’interno della nomenclatura russa oppure se questa parte gli è stata assegnata direttamente dal Cremlino. Dubbio legittimo, ma Medvedev nella sua vita non ha fatto altro che fare la marionetta con i fili nelle mani di Putin. Perchè dovrebbe cambiare ora? .
Kiev ha reagito alle ultime offese di Medvedev. Mikhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky: “L’ex presidente russo è una piccola persona dimenticata dalla Storia che cerca di mostrarsi seria e minacciosa, ma che in realtà suscita solo pietà“.
Sono fermamente convinto che più la Russia minaccia, più mostra la propria debolezza su tutti i fronti. tanto al netto di un’ottimo lavoro di infiltrazione anche nella politica occidentale che è la vera seria minaccia e preoccupazione che dovremmo nutrire, a cominciare dal nostro Paese.
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