Meloni: “votate Roma per Expo 2030, portare la storia nel futuro”: arriviamo ultimi
Vince Riyad (Arabia Saudita) con 117 voti, seconda Busan (Corea del Sud) con 29 .a Roma solo 17.I l sindaco di Roma: “Brutta sconfitta, siamo amareggiati”.
La redazione
Giorgia Meloni, riconosciamolo, si spende con impegno (perlomeno verbale) per Expo 2030 a Roma.
“Votare per Roma significa costruire insieme il nostro futuro. Scegli Roma, portiamo la storia nel futuro”.
“A Roma ogni nazione potrà esprimere il proprio potenziale al massimo, ciascun padiglione nazionale diventerà parte della più grande fabbrica solare mai realizzata in una città, un esperimento innovativo nella condivisione dell’energia. Ogni padiglione nazionale produrrà energia rinnovabile, ogni padiglione sarà parte di un hub internazionale di ricerca ed educazione, che sarà apprezzato da visitatori per decenni. Perchè il nostro progetto è disegnato per andare avanti nel tempo, superando lo smantellamento dei padiglioni … A Roma ogni nazione lascerà il proprio marchio, un marchio di lunga durata, perchè Roma è una città che c’era molto prima di Expo e ci sarà anche dopo. Votare per Roma significa tutto questo e molto di più: votare per Roma vuol dire anche creare una piattaforma per i giovani a livello globale, per studiare insieme e avviare nuove imprese insieme. Iniziative di ogni tipo, start up, nuovi progetti di ricerca, soluzioni innovative in formato fisico, digitale o ibrido. E votare per Roma significa anche aver fiducia nell’esperienza italiana di accogliere milioni di visitatori da tutto il mondo, facendo sentire ciascuno di loro a casa”.
Oddio più che un discorso da statista somiglia a quello dell’imbonitore che ti deve ammannire la classica “sola”, come dicono i romani, cioè la bidonata, nel resto del Paese.
Risultato? Siamo arrivati ultimi. Cara Meloni, purtroppo le chiacchiere nel resto del mondo stanno a zero, in Italia magari improsano qualcuno, anche se sempre meno, esolo i fatti e le alleanze contano. Così l’Italia, solo poco più di un anno fa, in vetta al vertice dei Paesi europei, eravamo noi a portare per mano Macron e Scholz, ora è il fanalino di coda in Unione Europea e si fa portare per mano dal popolarissimo Orban, che basta vederlo per capire chi sia.
Non vorremmo che vale anche in questo caso il saggio detto latino “similes cum similibus”. Non occorre tradurlo, è finanche troppo chiaro.
Le assicuriamo Presidente Meloni, che avremmo voluto scrivere un articolo di ben altro tenore e darle atto del successo per Expo2030, ma la debacle è dolorosa e ci racconta impietosamente lo stato del Paese. Che dire, che il palco (in copertina) non era male? Intanto la disattenta Elisabetta Gardini, che sembra non essersi accorta di nulla, inneggia al trionfo, perché incasseremo la quarta rata del PNRR. Comprendiamo, in effetti con certi governanti ad amministrare è un vero miracolo che la commissione europea abbia dato il parere positivo.
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