Militari russi disertano la guerra in Ucraina

Soldati russi resi protagonisti di un trattamento indecoroso

Giovanni Recchia

Indipendentemente se si possa definire una giusta motivazione o meno valida quella, che produce un evento atroce come la guerra, che porta con se morte distruzione e il decadimento dal punto di vista sociale e politico dei paesi coinvolti all’interno del conflitto, la diserzione tra i russi dilaga e preoccupa il Cremlino.

Nella guerra in Ucraina si sta verificano un fenomeno di diserzione da parte di una consistente fazione dei soldati russi, che vogliono abbandonare lo scontro a fuoco ritenendo opportuno dare fine ad un evento di per se così tragico.

Possiamo ipotizzare, che l’origine di questo fenomeno possa trovare spiegazione nell’infondatezza dalla quale ha avuto origine tutto questo.

Ovviamente possiamo presupporre, che i numeri in riferimento alle cifre potrebbero essere decisamente più elevati considerando che Putin preferisce non dichiarare apertamente informazioni relative a dati specifici sull’esercito russo.

L’agenzia di stampa “Mediazione” afferma, che nel corso dell’ultimo semestre sono stati disposti 2076 procedimenti disciplinari nei confronti di soldati russi, che hanno abbandonato la guerra.

La manifestazione volontaria da parte dei soldati russi di lasciare definitivamente il confitto a fuoco comporta delle conseguenze estremamente pesanti e l’alto tradimento esercitato nei riguardi della propria nazione in un momento così delicato.

Secondo quanto dichiarato da un soldato in completo anonimato all’organo di stampa Reuters in origine l’esercito guidato da Putin avrebbe promesso per gli uomini, che si prestavano a difendere il nome della Russia in guerra contro l’Ucraina degli incentivi economici e titoli di onorificenza, che alla fine non sono stati riconosciuti.

Si evincono in numero rilevante le testimonianze di soldati, che non avevano la ben più minima idea dei luoghi nei quali erano stati inviati per affrontare questa folle guerra.

Risultano esistere e pure numerosi video pubblicati dall’esercito ucraino nei quali ritraggono i soldati russi a cui era stata concessa la possibilità di effettuare un colloquio telefonico con i propri parenti, che ammettevano di aver preso di mira dei civili innocenti nella loro azione d’attacco contro l’Urania, a cui sarebbe stato ordinato di farlo.

Un filmato in particolare è stato reso visibile nel quale raffigurava i soldati russi recarsi nelle loro abitazioni percependo di essere stati “ingannati” perché a loro volta sarebbero stati protagonisti soltanto nell’effettuare operazioni di carattere militare.

Nel 2022 l’emittente televisiva statunitense CNN ha ottenuto la confessione di un ufficiale volutamente non identificato, che sarebbe stato inviato a combattere la guerra in Crimea e invece non si comprende per quale ragione si sarebbe ritrovato in territorio ucraino.

Per quanto concerne l’ufficiale che ha concesso la testimonianza alla CNN. ha reso noto, che non gli era stato comunicato, che avrebbe servito con una prospettiva secondaria la “denazificazione” dell’Ucraina”.

I soldati sono stati inviati in quel luogo senza comprenderne la reale necessità. L’ufficiale ha menzionato l’evento alla CNN dicendo: “Siamo stati colpiti da una retorica del tipo “nazisti ucraini”. Molti non capivano a cosa servisse tutto questo e cosa stessimo facendo qui”.

Il soldato ha affermato di aver volutamente nascosto il volto a causa della vergogna di aver invaso il territorio ucraino.

Nella prima fase dello scontro mentre i russi soccombevano sotto gli attacchi della truppa ucraina il soldato ha manifestato la sua opinione: “Per la prima settimana o giù di lì, ero in uno stato di shock. Non pensavo a nulla”.

L’individuo, che ha riportato quell’avvenimento alla CNN, ha dichiarato, che il disgusto, che ha suscitato l’essere parte della truppa russa nel campo di battaglia nemico che ha infierito sulla popolazione ucraina ha causato l’abbandono da parte dell’esercito guidato da Vladimir Putin.

A cominciare da settembre 2022 Putin ha emanato un decreto con il quale non permetteva ai soldati russi impegnati nel confitto in terra ucraina di poter declinare la chiamata alle armi.

In precedenza all’emanazione di questa norma qualsiasi militare russo partecipasse alla invasione poteva lasciare in maniera lecita l’esercito senza nessun tipo di conseguenza successiva.

L’ufficiale ha eseguito alla lettera la procedura indicata congedandosi dall’incarico. Però era stato avvisato dall’esercito russo, che nel caso si fosse dimesso, avrebbero aperto un procedimento disciplinare nei suoi riguardi.

Ci sono solo questi casi per poter abdicare dall’ambito militare :

  • la morte
  • il congedo medico
  • il carcere
  • il raggiungimento dell’età pensionale obbligatoria

Il governo ucraino sostiene, che alcune testate giornalistiche affermano, che sia difficile quantificare l’esatto numero in termine quantitativo dei soldati russi, che rinuncia all’esercizio dell’attività militare perché quest’attività è offuscata dell’eccessivo consenso per lo svolgimento della guerra.

Nel dicembre 2023 il giornale indipendente Moscow Times ha pubblicato un articolo in cui rivelava, che: “le richieste d’aiuto dei soldati russi, che lasciano le loro unità in Ucraina sono quasi raddoppiate negli ultimi mesi“.

Sempre secondo fonte Moscow Times il gruppo chiamato ” Idite Lesom”o “Get Lost”che tutela i soldati russi, che non voglio partecipare alla guerra in Ucraina avrebbe ricevuto 577 richieste di aiuto da settembre a novembre 2023 per far fronte ad un problematica sempre più evidente e non più trascurabile.

Infine si è verificato l’aumento dell’89%, rispetto ai dati del periodo indicato su scala giugno – agosto 2023. Bisogna considerare, che i dati sono indicativi e noti solo in linea generale.

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