Neutralità, Che bella parola…

La neutralità non può essere imposta. La stessa Svizzera, neutrale per storica vocazione, ha aderito alle sanzioni alla Russia, Pretendere la neutralità, dunque, una inutile forzatura, destinata a non durare.

Mimmo Loperfido

In soldoni significa non stare né da una parte né dall’altra. Per un Paese, assoluta estraneità in caso di conflitti internazionali.
La neutralità è uno tra i più importanti obiettivi affidati alle trattative tra Russia e Ucraina.
Mettendo i piedi per terra, è legittimo chiedersi: l’Ucraina potrà mai diventare un Paese effettivamente neutrale?
Le sue leggi, le future scelte economiche, la politica monetaria, la pubblica istruzione, i riti religiosi, la lingua, la mobilità, le norme sul lavoro e tanto altro ancora, potranno non subire condizionamenti da quanti condivideranno il territorio? La Russia rinuncerà alle sue storiche ambizioni imperialistiche?
Dall’altra parte, gli americani interromperanno quel copioso flusso di dollari generosamente elargiti, sottoforma di aiuti, negli ultimi 10 anni? È il business, non solo quello messo su da Robert Hunter Biden? E la ricerca scientifica, fin qui sostenuta con apprezzabile magnanimità?

È bene precisare: neutralità non significa indipendenza poi, normalmente la neutralità è frutto di una libera scelta, non ci sembra che quando il Parlamento abolirà (semmai accadrà) due o tre articoli della Costituzione, sarà festa nazionale.
L’impressione è che la sperata neutralità dell’Ucraina, purtroppo ricorderà le fiammelle delle caldaie domestiche : sempre accese al lumicino, ma appena si apre un rubinetto le fiamme divampano.

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