Paesi “frugali” c/ Francia-Germania.
Le alleanze in Europa si creano e si usurano con incredibile rapidità. Ciò che rapido non è, sono le decisioni finanche a pandemia dilagante.
I cosiddetti Pesi “frugali”, insomma quelli del nord ricchi e dal braccino corto, forse ricchi proprio per quello, Austria, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia, avanzano una controproposta. La loro lettura del Recovery Fund è quella di un fondo di emergenza, temporaneo ed una tantum, limitato a due anni, finalizzato al sostegno della ripresa economica e alle sanità alla canna del gas. Dunque un prestito a condizioni favorevoli (quali?), ma con obbligo di radicali riforme a carico dei beneficiari.
La proposta franco-tedesca, che l’Italia (non tutta invero) aveva accolto favorevolmente, giocando peraltro al rialzo in termini quantitativi, era di segno opposto. Non è il caso di ripeterla. Il collegamento qui sopra permette di rileggerla. Era il 17-18 maggio. Ci hanno messo praticamente una settimana i “frugali” per rispondere? Non si sono accorti dei morti per Covid e soprattutto dei prossimi morti per indigenza? Qualcuno gli ha spiegato che ora i morti di fame non sono più solo gli africani, eterni invisibili, ma stanno in Europa e cominciano a crescere anche nei Paesi fino a poco tempo fa considerati i più ricchi ed industrializzati? Oggi, mentre la quantità di persone che hanno abbondantemente superato la soglia di povertà cresce a dismisura tutto puoi permetterti, ma non il “facimm’ ammuina”, ordine impartito dai generali borbonici del regno delle due Sicilie per dire, muoviamo le truppe di qua e di là, tanto per tergiversare e guadagnar tempo. Non serve guadagnar tempo, serve non perderlo. Se poi si vuol provocare la rivolta e magari provare a sedarla col sangue il discorso muta.
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