“Pil 2022, crescita più che dimezzata con la guerra in Ucraina”
Questa la previsione di Confindustria
La redazione
Se il conflitto ucraino vedrà la fine a metà anno e i prezzi delle materie prime si avvieranno in discesa, nè conseguirà una recessione tecnica nelle prima metà del 2022 e una crescita complessiva per il 2022 di 1,9%.
E’ la previsione del rapporto del Centro Studi della Confindustria, che ha tagliato di 2,2 punti percentuali la sua stima precedente di crescita operata ad ottobre 2021. Nel 2023 la crescita si attesterebbe all’1,6% e il ritorno dell’economia italiana ai livelli pre Covid rinviato al primo trimestre dello stesso 2023.
“I numeri del rapporto sono numeri che spaventano in maniera molto forte”, sostiene il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, “danno concretezza all’allarme crescente e purtroppo inascoltato che Confindustria ha lanciato da qualche mese, prima delle guerra, quando già si intravvedevano segnali di rallentamento della crescita”.
“Anche oggi vediamo un’analoga tendenza a credere che dopo qualche settimana dall’interruzione del conflitto in Ucraina si torni al 2019, non è stato così l’anno scorso non lo sarà nel 2022”. Secondo Bonomi sono “illusioni azzardate. Servono misure strutturali adeguate e rapide”.
Speriamo proprio che si sta sbagliando.
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