“Quando la neve si scioglie si scopre la monnezza”.
Un vecchio adagio popolare così recita: Qquando la neve si scioglie si scopre la monnezza”. Ebbene, la neve si è sciolta sulle case di riposo.
Paolo Marra
Fanno comodo a tutti. Anche agli stessi diretti interessati che, quand’anche graditi ed adeguatamente accuditi in casa con i figli, sentono di essere un po’ di peso. Nella casa di riposo stanno in compagnia, giocano a burraco, guardano la TV. Il cibo non è male e non c’è pericolo di dimenticarsi le pillole giornaliere. Ma si, va bene così.
Avrebbero preferito guardar crescere i nipotini; interferire delicatamente con la loro educazione; dire la propria almeno quando si decide che si mangia oggi.
Ma poi lo capiscono da soli che se in casa si lavora in due ed al contempo bisogna seguire bene i ragazzini, oggettivamente non è facile occuparsi pure dei genitori anziani. Si potrebbe, ma non è facile. Forse la casa di riposo è una buona soluzione.
Lo è sicuramente per chi la gestisce, non di rado privati imprenditori riciclati da qualche altro settore. Qualche volta precedentemente noti, soprattutto alla sezione fallimentare del tribunale.
Non tutte sono uguali, ovviamente. Ce ne sono di ben organizzate, dove il vitto lo stabilisce il dietologo con camice bianco su cui spicca, a scanso di equivoci, l’apposita targhetta. Dove le iniziative le curano i motivatori. Che Vi credete? Quel che appare viene curato come si deve.
Gli anziani sono buoni clienti e come tali vanno trattati. Costituiscono un ricavo che, per definizione, deve superare il relativo costo. La differenza è il profitto ed il profitto, si sa, va massimizzato. Sui ricavi si vede se basta la pensione, altrimenti qualcuno deve integrare. Sui costi occorre risparmiare. Su quali costi? Su ciò che non si vede, è ovvio. Si sceglie il medico più preparato o quello che costa meno eppur si presenta così bene? Si sceglie un infermiere professionale o un qualsiasi lavoratore con contratto di formazione a zero contributi e tanto carino? Si sceglie la prevenzione seria o la prevenzione che si può solo enunciare e rimandare, magari addebitandola a parte, tanto, per il marketing, basta dire che si fa? Quando sorgono problemi gravi, è proprio necessario chiamare la ASL, che fa tanto chiasso, o è meglio lasciar tutto e scappar via senza dir niente a nessuno? Se ci sono nuovi anziani – clienti che bussano alla porta, si possono far entrare o prima si deve controllare se, per caso, hanno l’amico COVID? Ma pure quest’anno, che ancora non si è raggiunto il break even, ci si deve porre tutti ‘sti problemi?
Ora, purtroppo, i morti hanno sciolto la neve.
Il postulato “privatizzare è meglio, a prescindere” va sempre bene? O almeno adesso, con quella monnezza bene in vista, può sorgere qualche dubbio?