San Nicola, Santa Claus, Babbo Natale, una lunga storia…
Ma questa bella figura cosi generosa chi è? Come si arriva dalla figura del vescovo Nicola al Babbo natale di oggi?
Maria Catalano Fiore
Prima di diventare un vegliardo paffuto e panciuto, san Nicola è stato un serio vescovo, molto attento al sociale che fece ridurre addirittura le tasse nella sua città d’adozione Myra, in Turchia. Le fonti documentarie lo dicono nato a Patana da una famiglia molto ricca, poi rimasto presto orfano dopo aver donato tutti i suoi averi, entra in seminario. Eletto vescovo di Myra, partecipa attivamente al Concilio di Nicea, contrastando, non solo a parole lo scismatico Ario. Senza dubbio uno dei santi più venerati al mondo
Ma stranamente si è trasformato in una specie di Simbolo che scende dai camini, prende i bimbi in braccio, pubblicizza cose, beve birra…..
Ma proviamo a capire questo suo iter di trasformazione. In principio fu il Venerato Vescovo della città di Myra. Dalla Puglia all’Olanda passava di casa in casa lasciando dolcetti, cioccolatini e panpepato ai bambini ubbidienti, al contrario di Babbo Natale, Nicola era magro, vestiva l’abito talare, aveva una barba marrone. Non attraversava il mondo su una slitta trainata da renne, né galoppava di tetto in tetto. Nella realtà dispensava tutto quello che poteva ai poveri, ma dispensava anche miracoli. Si racconta che fece resuscitare con un semplice segno della croce tre orfanelli uccisi da un macellaio che voleva rivenderne le carni, liberò tre generali dalla prigione riuscì a moltiplicare un carico di grano per sfamare i suoi cittadini. Convinse l’imperatore Bizantino ad abbassare le tasse. Fece piovere sacchetti di monete d’oro davanti alle finestre delle tre figlie di un povero, che per dare loro una dote, aveva pensato di farle prostituire. Trovando la terza finestra chiusa, pensò di buttare il cassetto nel comignolo, fortuna volle che cadde proprio nella calza della ragazza. Da qui la sua discesa dal camino… Nicola viaggiò molto nella sua terra così povera cercando di aiutare il popolo.
Quando le sue reliquie furono trafugate nel 1087, da pescatori di Bari, per sottrarlo ai veneziani, San Nicola di Myra divenne San Nicola di Bari città dove è ampiamente venerato e si stabilì il rituale dei doni e del corredo da sorteggiare tra le ragazze da marito più bisognose.
Ma a Martin Lutero il fatto che un vescovo portasse doni ai bambini e alle giovani donne non piaceva e nel 1535 istituì la figura di Krist Kindl, uno spirito angelico che la notte di Natale portava i regali per conto di Gesù, suonando una campanella al suo passaggio. In alcuni paesi come la Svizzera o l’Austria, sud della Germania ecc…questa figura di angioletto ricordava tanto il Bambin Gesù da identificare lui come dispensatore di doni.
A non tutti piacque questo cambiamento, in Inghilterra San Nicola restò assumendo il nome di Father Christmas, il suo abito talare divenne verde e dotato di un cappuccio, molto simile allo “Spirito del Natale” raccontato da Charles Dikens in “A Christmas Carol”.
In Russia dove veniva chiamato Nonno gelo veniva vestito di azzurro o blu, poi uniformato al rosso generale.
In Olanda però il mito di San Nicola resisteva e i coloni, nel frattempo sbarcati in America per fondare la loro Nieuw Amsterdam, che poi diventerà New York lo portarono con loro. Qui il patrono di Bari prese il nome di Santa Claus e finalmente, qualche tempo dopo, anche qualche chilo. All’incirca dell’inizio del 1800, divenne un Elfo panciuto con vestiti rossi orlati di pelliccia e viaggiava su una slitta trainata d 8 renne o cani Asky
Nel 1862 poi il presidente Abraham Lincoln chiese ad un illustratore Thomas Nast, che aveva seguito Garibaldi nei Mille, di rendere Babbo Natale più rubicondo e dallo sguardo bonario. Questi lasciò il Rosso, i bordi di pelliccia e per enfatizzare la pancia, una bella cintura nera, pipa sempre in bocca, regali sotto il braccio. Viveva in Alaska, era capace di fare la lista dei bimbi cattivi e quelli buoni li prendeva sulle ginocchia. Tutti i bimbi furono incoraggiati a scrivere letterine. Thomas Nast lo sveste di ogni connotazione religiosa e politica rendendolo esclusivamente infantile.
Sulla fine del 1800 vengono stampate le prime cartoline e letterine di Natale. Anche il Canada adotta Babbo Natale ma sposta la sua residenza nel Nord del paese. Che si trovi in Alaska, in Canada, in Lapponia Babbo Natale risponde sempre. Poi Babbo Natale cominciò a farsi vedere anche per strada spesso per raccogliere soldi da dare in beneficenza, ma anche per pubblicizzare centri commerciali.
Nello Stato di New York nacque anche una scuola con un corso di formazione per Santa Claus, per imparare a raccontare storie e nuove tecniche di vendita. Così cominciò il vero business di Babbo Natale, invogliava a bere acque minerali e ginger, l’idea fu ripresa dalla Coca-Cola negli anni 20 e 30 quando un vero artista Fred Mizen disegnò un Babbo Natale che beveva Coca-Cola tra la folla di un grande magazzino.
La Coca-Cola tra mille polemiche fu introdotta in tutte le case comuni, tra gente normale e a Natale questo suo Babbo Natale regalava giocattoli. L’operazione fu un vero successo, la Coca-Cola che richiamava anche nella sua confezione i colori rosso e bianco e la forma panciuta della bottiglia sancì per sempre il primato di Babbo Natale su san Nicola ed anche su Santa Lucia così radicato nei paesi nordici.
I Bambini lo aspettano ed è un peccato togliere questa piccola gioia alla loro infanzia. I bimbi ricchi, si sa, i medio borghesi…certo, ma per i più poveri quest’anno cosi difficile per le famiglie, in alcune città come Napoli o Bari, nei centri commerciali o negozi di giocattoli, si lascia un giocattolo pagato per far felice un altro bimbo, per dirgli che Babbo Natale ha pensato anche a lui.
Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, per seguirci su facebook potete mettere cortesemente il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it grazie.