Sapete riconoscere un tentativo di frode bancaria tramite sms?
I consigli dei carabinieri dopo l’ultimo caso.
La redazione
I truffatori usano ogni mezzo possibile ed immaginabile per raggiugere i loro fini illeciti ed è un mestiere vecchio come il mondo.
L’ultima scoperta per loro non è recentissima, è il mondo del web, internet che non sono una scoperta di ieri o l’altro ieri. E più passa il tempo più il cyber truffatore si organizza meglio, sia per essere sempre più credibile, sia per rendere sempre più difficile essere rintracciato dalle forze dell’ordine.
La guerra tra dediti ad attività illecite su internet e la polizia postale, preposta a prevenire e reprimere i crimini informatici si combatte senza limiti e senza tregue. Il criminale informatico si nasconde triangolando le sue comunicazioni in modo da non potere essere immediatamente individuato, la polizia postale ogni giorno compie passi avanti ed alla fine risale all’autore. Il grande problema e che i reati on line sono tanti, troppi, ed alcuni anche gravissimi e da considerare prioritari. L’organico delle polizia postale molto ad di sotto delle necessità e richiede personale altamente specializzato per controllare e combattere efficacemente abilissimi hacker.
Le truffe online viaggiano orami anche via sms. Ne ha fatto le spese un 30enne di Reggio Emilia che ha visto dileguarsi nel proprio conto 1.250 euro. La sua “colpa”? Aver risposto ad un messaggino arrivato sul suo smartphone. Fortunatamente il truffatore, un 37enne casertano, è stato identificato e denunciato dopo le indagini avviate a seguito della segnalazione della vittima.
Il trentenne emiliano ha ricevuto un sms con un avviso di movimentazioni sospette e difficoltà di accesso al proprio servizio di home banking. Ha risposto cliccando su un link apparentemente del suo istituto di credito ma in realtà un sito clone della banca di cui era cliente. Per operarvi ha inserito le proprie credenziali (username, password, numero di cellulare, codice fiscale e indirizzo di posta elettronica).
Un falso operatore della banca mentre lo contattava telefonicamente ha effettuato due operazioni che hanno comportato l’accredito di complessivi 1.250 euro dal conto. Insospettitosi, ha rifiutato di fornire le credenziali della carta di credito, ed ha chiamato la sua banca.
I carabinieri hanno accertato che le due operazioni – per addebiti di 900 e 350 euro – erano riconducibili ad operazioni effettuate attraverso un Pos installato presso un negozio di alimentari della provincia di Caserta. Gli ulteriori approfondimenti hanno portato all’autore del raggiro, denunciato per truffa.
Come difendersi? Gli investigatori consigliano di “non dare credito, non rispondere e non aprire link di messaggi sms di dubbia provenienza: le banche non contattano mai i clienti tramite sms per dare indicazioni di installazione di App e forniture di dati sensibili se non in presenza di comunicazioni effettuate precedentemente tramite lettere o messaggi sulle App di home banking ufficiali e in cui gli utenti siano gia’ in possesso delle credenziali”.
La raccomandazione è quella di “segnalare alle forze dell’ordine e alla banca l’arrivo di eventuali sms ed email di dubbia provenienza”. Si eviterà che alcuni truffatori informatici possano continuare ad operare indisturbati.
Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, per seguirci su Facebook potete mettere cortesemente il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it grazie.