Sgarbi tifa Berlusconi al Colle

Nel qual caso l’elezioni politiche arriverebbero nel 2022

La redazione

Vittori Sbarbi appartiene ad una nuova, ma non troppo, categoria di vip che hanno basato la propria fortuna sulla diversità, imprevedibilità. assenza di remore di qualsiasi genere.

Sbarbi potrebbe non piacerci, ma gli va dato atto che in quel genere è assolutamente, almeno nei confini nazionali il number one.

Carmelo Bene, attore estremamente discusso, esaltato come sommo da alcuni e definito un guitto da altri. Esagerato certo, forse più dargli del guitto che del sommo. Ma è il rischio di voler stupire a tutti i costi, costi quel che costi. Carmelo Bene, quando non era l’attore di prosa famoso che diventò poi, incappò o si cercò col lanternino la grande occasione di scalpore. Era capocomico nello spettacolo tetrale Cristo 63. Sulla prima calò il sipario definitivamente. Bene tenne per sé la parte di Cristo e quella di Giovanni Apostolo fu assegnata ad Alberto Greco. Fu quest’ultimo che, durante la prima (ed ultima recita), totalmente ubriaco, urinò dal palcoscenico nella bocca dell’ambasciatore dell’Argentina, della consorte in visone e dell’addetto culturale.

Non è raro ormai incontrare, soprattutto nei salotti televisivi personaggi diversissimi, ma decisi a stupire per imporsi all’attenzione e sfondare, conquistando share corpose. Dicevamo diversissimi. Prendiamo i filosofi, ce ne vengono in mente due, Uno con una brillante carriera di uomo di cultura alle spalle che, da quando non si sente più al centro del mondo, ne spara di incredibili. Necessità di stupire, senza dubbio, mettendo in discussione tutta la propria credibilità, faticosamente conquistata. L’altro filosofo, al contrario del primo, ha un curriculum più o meno pari ed uguale a zero. E’ una catastrofe: onnipresente in tv, su tutto sentenzia e per essere originale, offre analisi e soluzioni contrarie a quelle di chiunque altro, ma soprattutto al buon senso.

Sgarbi si è imposto la maschera dello spregiudicato sciupafemmine, pronto a passare in un qualsiasi contrasto di idee, che una persona normale definirebbe dialettica, dalle offese pesanti, ripetute all’ossesso, con la voce in crescendo rossiniano. alle vie di fatto. Memorabili i vari match con Roberto D’Agostino in diretta.

Ma, detta la nostra sul fenomeno, andiamo alla dichiarazioni “fuori del coro” di Vittorio Sgarbi. “Se Berlusconi diventa presidente della Repubblica, si fa probabile il voto anticipato nel 2022”. Le frecce principali all’arco del cavaliere per tentare la scalata al Colle sono l’esatto opposto. La sua ascesa al Colle, dopo la discesa in politica, sarebbe forse resa possibile dal portare la legislatura a scadenza naturale, impedendo elezioni anticipate e “facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti quei parlamentari preoccupati dalla mancata ricandidatura e di perdere lo scranno in anticipo”. Analisi politica arguta. Quei voti in libertà, dati per convenienza a rimanere il più possibile legati alla poltrona, potrebbero sopperire quelli mancanti al centrodestra per eleggerlo. Ma Sbarbi è Sgarbi : ”Io penso tutto il contrario di quello che scrivono. Se Berlusconi diventa presidente della Repubblica, si fa probabile il voto anticipato, nel 2022. Con Silvio al Quirinale si va subito alle urne ed è quindi la soluzione giusta”. Lo vuole affossare, si è chiesto qualche commentatore politico.

D’altronde aveva esordito con l’affermazione secca: “Se Berlusconi diventa presidente della Repubblica, si fa probabile il voto anticipato nel 2022”. Proseguendo poi: “Berlusconi è convinto di fare il presidente della Repubblica, altro che… E io gli auguro che vada tutto bene…”.

Vittorio Sgarbi avrebbe parlato al telefono con Silvio Berlusconi per gli auguri di Natale. Il critico d’arte sostiene di aver “sentito” il leader di Forza Italia determinato a giocarsi tutte le sue carte per succedere a Mattarella. Spera che possa spuntarla a dispetto delle tante insidie e variabili racchiuse nel segreto delle urne.

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