Sogno Maneskin
L’Italia sull’olimpo europeo della musica leggera.
Cinzia Montedoro
Finito il tempo di sole, cuore, amore è arrivato il momento di guardare avanti, la musica italiana inizia a ispezionare nuovi orizzonti, gusti non sempre condivisibili ma comunque frutto di creatività, estro e originalità. Checco Zalone ci ricorda che i jazzisti di New Orleans dicevano che “le note sono sette, chi vuole se le fotte”, ma al di là delle battute e delle combinazioni musicali, dietro l’esecuzione di un brano deve esserci assolutamente anima! Ora, senza nulla togliere alle nuove leve formato talent, credo fortemente che la vera musica sia quella generata da uno studio profondo unito a confronto ed esecuzione, non ci si può improvvisare artisti.
Lo sanno benissimo i fabfour romani, Maneskin, gruppo musicale nato sul palco di X Factor edizione 2017, ma che vede le sue radici tra i banchi del liceo Kennedy a Monteverde (Roma), i ragazzi iniziano a suonare nelle strade della capitale, dai Colli Portuensi a via del Corso. Il gruppo è composto da Damiano David alla voce, Victoria De Angelis al basso, Thomas Raggi alla chitarra e Ethan Torchio alle percussioni, il nome del gruppo “Maneskin” deriva dalla lingua danese (lingua originaria della bassista) e porta il tenero significato di “chiaro di luna”. Dopo il successo di X Factor, che li vede secondi classificati, l’ascesa verso nuovi traguardi con numerosi dischi di platino con il brano “Chosen”, non mancano le trasmissioni televisive, il bagno di folla ai concerti e due album, fino ad arrivare alla vittoria di Sanremo 2021 con il brano “Zitti e buoni”. Un percorso, il loro che li ha visti trionfanti nell’edizione 2021 dell’Eurovision song Contest.
Perché piacciono cosi tanto questi ragazzi? Sicuramente dalla loro hanno grandi competenze musicali, sono carismatici e hanno personalità da vendere, un elemento non trascurabile del successo dei Maneskin è riferibile alla loro età anagrafica, il più “anziano” ha ventidue anni, anche il look gioca la sua parte, le loro un mix di personalità capaci di catalizzare l’attenzione musicale con il loro rock reinterpretato e originale. Possono piacere o no, ma cosa è certa, hanno vinto uno dei prestigiosi eventi europei Eurovision song contest. Con il brano “Zitti e buoni” il gruppo ha riportato in Italia il titolo che mancava dal 1990, scalzando i favoriti francesi e svizzeri, una vittoria, la loro, che inevitabilmente ha fatto ricordare la piacevolezza dell’esultanza, una conquista che ha il sapore di freschezza e che finalmente ha ridato quel tocco di leggerezza che meritiamo.
A questi ragazzi quindi diciamo Grazie perché a volte dimentichiamo che oltre ai santi, poeti e navigatori, in Italia abbiamo giovani speranze e grandi promesse.
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