Stati Generali: dichiarazioni di Visco, Gualtieri , Catalfo, Provenzano, Dadone, Bellanova, Partito democratico e Forza Italia.

“Faccio un ulteriore invito alle forze di opposizione perché vengano agli Stati generali, magari dopo avere ascoltato le parti sociali”. Lo afferma il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine della prima giornata di lavori degli Stati generali a Villa Pamphili (nella foto).

Lidia Petrescu

Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco prende la parola in pomeriggio per dire: “I fondi europei non potranno mai essere ‘gratuiti’: un debito dell’Unione europea è un debito di tutti i Paesi membri e l’Italia contribuirà sempre in misura importante al finanziamento delle iniziative comunitarie, perché è la terza economia dell’Unione”.

“I benefici degli strumenti di sostegno europei non vanno valutati solo per la convenienza finanziaria che li caratterizza, pure notevole, ma anche e soprattutto per la possibilità che offrono di inserire lo sforzo nazionale in una strategia di sviluppo comune: è questa l’unica via per rispondere alle sfide globali che ci attendono, non solo geopolitiche, tecnologiche, ambientali, ma anche sanitarie, come abbiamo duramente appreso in questi mesi”, ha aggiunto il governatore.

“Abbiamo una grande sfida davanti – sostiene la Bellanova – ripartire trasformando questa crisi in un’opportunità per crescere, far ripartire l’economia, rilanciare tanti settori in difficoltà, dare un sostegno forte a imprese e lavoratori. Per farlo, servono riforme, innovazione, sviluppo. E serve soprattutto una visione. Noi ci siamo” le parole della ministra per le politiche agricole Teresa Bellanova.

“Gli Stati Generali mostrano la centralità del dibattito su una nuova Pubblica amministrazione motore della ripresa del Paese. Abbiamo già fatto dei passi avanti sull’organizzazione del lavoro, sulla formazione e la digitalizzazione. Ora è il momento di uno slancio ulteriore verso il futuro”. Lo scrive su Twitter la ministra per la Pa, Fabiana Dadone, in occasione degli Stati generali in corso a Roma.

“Il Sud non è solo un capitolo del Piano di rilancio, ma il luogo in cui attuarlo con piu’ urgenza e determinazione”. Cosi’ il ministro per il Sud e la coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, intervenendo a Villa Pamphilj dopo l’intervento del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco.

“Accanto all’aumento degli investimenti pubblici, per garantire scuola, salute, infrastrutture e digitale, come previsto nel Piano Sud 2030, oggi e’ ancor piu’ necessario accelerare e potenziare gli effetti degli investimenti con una fiscalità di vantaggio e un incentivo all’occupazione femminile”, conclude Provenzano.

“È appena terminata questa giornata di lavoro a Villa Pamphili. Una giornata importante, la prima di una serie che ci vedrà impegnati nel progettare il rilancio dell’Italia”. Lo ha annunciato su Facebook la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, spiegando che “con le massime cariche europee, presenti unitamente al Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ho voluto condividere alcuni dei progetti per riformare e modernizzare il mercato del lavoro che da lunedì esporrò nei dettagli alle parti sociali”. Un processo, ha spiegato Catalfo, “che dovrà fondarsi su alcuni pilastri, fra i quali ci sono sicuramente un grande piano per la formazione dei lavoratori e il rafforzamento delle politiche attive”.

Secondo la ministra, “per troppi anni, nel nostro Paese gli investimenti in formazione sono stati inadeguati: è giunto il momento di invertire la rotta, non solo per fronteggiare gli effetti dell’emergenza coronavirus, ma anche e soprattutto per disegnare un nuovo futuro per l’Italia”.

Nel Decreto Rilancio, con il “Fondo nuove competenze”, “abbiamo gettato le basi; adesso va messo in campo un progetto di piu’ ampio respiro con l’obiettivo di accrescere le competenze dei lavoratori aumentando la competitività delle imprese. Solo cosi’ potremo accompagnare le transizioni occupazionali, con particolare riguardo alle donne e ai giovani”, ha spiegato.
Fondamentale “sarà poi l’introduzione di misure per tutelare il potere d’acquisto e il reddito dei lavoratori, soprattutto quelli poveri, i cosiddetti working poors.

In questo senso, mi fa piacere che il Commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, si sia detto a favore di una proposta che porto avanti da anni, cioé quella del salario minimo orario. Come Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali continuerò ad operare affinché, nel delicato momento che stiamo attraversando, nessun lavoratore e piu’ in generale nessun cittadino resti privo di protezione sociale”.

“Si annuncia, una giornata intensa, una settimana ricca in cui ascolteremo le forze produttive economiche e sociali del nostro paese, perché di fronte a una prospettiva di questa portata occorre il massimo livello di coinvolgimento delle forze vive del paese per un grande patto per lo sviluppo”. Lo ha detto il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, in conferenza stampa. dopo gli Stati Generali. aggiungendo che “poi naturalmente definiremo questo piano e adotteremo tutte le misure necessarie a realizzarlo”

“In un momento in cui si sta discutendo del futuro del Paese agli Stati Generali di Villa Pamphilj, riteniamo necessari tre interventi, strettamente legati tra loro, per rilanciare le attività produttive nelle regioni del Mezzogiorno. Una fiscalità di vantaggio per il 2020 per dare ossigeno e fornire immediata liquidità al tessuto produttivo in un’area del Paese che presenta nell’attuale fase di ripresa criticità ben più rilevanti rispetto al Centro Nord. Questa misura di politica fiscale di natura temporanea, tuttavia, sarebbe poco efficace se non fosse accompagnata dagli altri due interventi di sostegno alle imprese. Dare continuità a quanto già previsto nel decreto liquidità che, attraverso le garanzie prestate dallo Stato, permette di uniformare l’accesso al credito per le imprese meridionali. Esse, in assenza dell’intervento del Governo, scontano una onerosità dei crediti erogati sensibilmente superiore rispetto al Centro-Nord e una conseguente inevitabile perdita di competitivita’. Infine, come previsto da un progetto di legge già da noi presentato alla Camera dei Deputati, riteniamo importante irrobustire il tessuto imprenditoriale nelle regioni meridionali attraverso l’introduzione di un regime amministrativo e fiscale speciale per attrarre insediamenti industriali nelle aree qualificate Zes nei prossimi sette anni, rinnovabili per altri sette. Assicurare liquidità e ridurre i costi di accesso al credito alle imprese esistenti e attrarre al Sud insediamenti produttivi di nuove società significa tracciare un percorso di rilancio per il settore produttivo meridionale e una nuova stagione di crescita nel Mezzogiorno”. Così le deputate e i deputati democratici eletti in rappresentanza dei territori del Mezzogiorno: Bruno Bossio, Bordo, Del Basso De Caro, De Luca, Frailis, Lacarra, Losacco, Manca, Miceli, Mura, Navarra, Pagano, Pezzopane, Siani, Raciti, Topo, Viscomi.

“A Villa Panphilj è in corso, né più né meno, che un convegno patrocinato da Palazzo Chigi. Un luogo di buone intenzioni e tanti ‘farò”. Fuori tempo massimo. Il cosa fare e come farlo bisognava discuterlo mesi addietro, così da arrivare già pronti all’attuazione di quelle riforme indispensabili per rendere il nostro Paese più moderno e attraente dal punto di vista degli investimenti. Il governo ha sprecato tempo prezioso, dimostrando anche di essere sordo e miope di fronte alla stragrande maggioranza delle proposte dell’opposizione e del mondo produttivo. L’opposizione, oggi più che mai, è chiamata a offrire un’alternativa seria e credibile a questo esecutivo. Proprio per questo sarebbe opportuno, fin da adesso, varare un tavolo permanente per le riforme, partecipato da tutte le forze politiche, sociali, economiche e produttive che non si riconoscono, né hanno fiducia, in questa maggioranza, per disegnare il nuovo volto dell’Italia. La base di partenza potrebbero essere i tanti emendamenti e disegni di legge presentati in questi anni dalle forze del centrodestra e che giacciono nelle Commissioni, bloccate da questa maggioranza che a causa delle sue divisioni non é in grado di progettare alcun cambiamento”. Lo dichiara, in una nota, Sestino Giacomoni, vicepresidente della Commissione Finanze alla Camera e membro del coordinamento di presidenza di Forza Italia

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