Thomas Bach presidente del CIO è turbato dal crollo di Valieva
E se la prende col suo entourage. Ambigue le conclusioni a cui perviene.
La redazione
Il capo delle Olimpiadi, Thomas Bach ha dichiarato ieri che è stato “agghiacciante” per lui assistere allo “sgretolamento della quindicenne pattinatrice russa Kamila Valieva“. E’ stata sottoposta ad una pressione eccessiva durante le Olimpiadi di Pechino. Una storia dai contorni parecchio oscuri quella del doping dell’atleta quindicenne, da un’analisi del 25 dicembre, che spunta solo l’8 febbraio, dopo la medaglia d’ora conquistata dalla Valieva, insieme alla squadra russa nel pattinaggio artistico a squadre. E c’è tanto altro.
Si è aperto un dibattito “sull’idoneità dell’ambiente olimpico per i minori“, e Thomas Bach ha dichiarato che “il CIO ha mezzi d’azione limitati”.
Valieva, che dall’inizio della competizione olimpica aveva guidato l’evento di pattinaggio artistico femminile, dopo il programma breve, avantieri sera è crollata nella prova di pattinaggio libero finendo al quarto posto. La connazionale Anna Shcherbakova ha conquistato l’oro.
“Devo dire che ero molto, molto turbato ieri quando ho visto la competizione in TV“, ha detto Bach in conferenza stampa: “Quanto deve essere stata alta la pressione su di lei.”
“Vederla lottare sul ghiaccio, vederla, come cerca di ricomporsi, come poi cerca di finire il suo programma e puoi vedere in ogni movimento, nel linguaggio del corpo, potresti sentire che questo è immenso, immenso stress mentale e forse avrebbe preferito lasciare il ghiaccio e provare a lasciarsi questa storia alle spalle”, ha continuato Bach.
Valieva popo aver finito la gara in cui era caduta, ha lasciato il ghiaccio nascondendo le lacrime dietro le mani e singhiozzando mentre il suo allenatore, Eteri Tutberidze: “Perché l’hai lasciato andare? Spiegamelo, perché? Perché hai smesso completamente di combattere? Da qualche parte dopo l’axel l’hai lasciato andare”,
E Bach commenta esaminando l’entourage di Valieva: “Quando in seguito ho visto come è stata accolta dal suo stretto entourage … è stato agghiacciante vedere questo. Piuttosto che darle conforto, piuttosto che cercare di aiutarla, potevi sentire questa atmosfera agghiacciante, questa distanza e se interpretavi il linguaggio del corpo di loro, era anche peggio perché si trattava anche di una specie di gesti sprezzanti. Tutto questo non mi dà molta fiducia nell’entourage più vicino a Kamila”.
Bach ammette che il CIO può poco e niente nei confronti dell’entourage di un atleta: “Vediamo che abbiamo mezzi estremamente limitati per affrontarlo. Non siamo la polizia, non possiamo interrogare e avere una procedura formale d’accusa; e le nostre sanzioni sono estremamente limitate. Alla fine, è una questione su cui abbiamo bisogno del sostegno dei governi”.
La WADA ha dichiarato di aver aperto un’indagine sull’entourage di Valieva, che comprende il medico della squadra di pattinaggio artistico Filipp Shvetsky, in passato stato sospeso per doping atleti.
Per Bach il CIO esaminerà le regole applicabili ai minori alle competizioni: “In una competizione leale le stesse regole devono essere applicate a tutti”.
Francamente non lo abbiamo capito: il Thomas Bach rimasto “agghiacciato” sia dal crollo della quindicenne Valieva che dal modo in cui l’avrebbe trattata il suo allenatore, tanto preoccupato per la tutela di una minorenne, conclude che tra minorenni e maggiorenni non ci devono essere differenze, in pratica vorrebbe abrogare la fascia protetta. Contraddizioni del potere.
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