Una sardina starnazzante

L’intervento in consiglio comunale di Bologna di Mattia Sartori, che esprime solidarietà al collega Davide Celli, proprietario delle due oche uccise, è divenuto virale sui social, con seguito di attacchi che la dicono lunga su una destra “odiatrice” che non perdona

Mimmo Loperfido

Ricordate Mattia Sartori? Arrembante leader, o meglio pesce pilota delle sardine: un movimento politico giovanile conosciuto durante le ultime regionali dell’Emilia-Romagna.
Di lui, specie negli ambienti del “Bella Ciao“, si disse un gran bene. Quelli che di politica se ne intendono lo descrissero come un astro sorgente, destinato a pilotare la sinistra italiana nel prossimo decennio. Da quando è stato eletto consigliere comunale a Bologna, sul suo conto non si è saputo un granché. Ieri, finalmente, il suo nome è riapparso sulle cronache politiche. Si è reso protagonista di un mitico intervento nell’assemblea di palazzo d’Accursio, storica sede del Comune di Bologna.
Ha denunciato l’indebita e violenta introduzione di un paio di cani nel recinto di una cascina nel bolognese. I quadrupedi hanno sgozzato e ridotto in piume due oche, rispettivamente di 12 e 4 anni. La mozione di Mattia Sartori, non solo ha meritato lo sgomento e la costernazione dei consiglieri comunali, è stata anche pubblicata fedelmente dai giornali e persino, in registrazione, da Radio 24.
In politica, ci sono tanti modi per dare avvio ad una fulgida carriera. Perché non potrebbe entrare, nella Storia del nostro Paese, anche una sardina giuliva?

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