A Milano anziana squartata, determinanti le testimonianze dei vicini
Ha confessato nella notte un quarantaseienne, dopo che le spoglie fatte a pezzi della sessantenne erano state rinvenute nel controsoffitto della casa dell’uomo.
La redazione
Il quarantaseienne Domenico Levrieri, fermato dai Carabinieri (in foto di copertina assieme alla polizia mortuaria) dopo il ritrovamento delle misere spoglie fatte a pezzi della vittima, la sessantenne Marta Di Nardo, nel controsoffitto della casa del Levrieri, ha rilasciato una stringata confessione.
Vittima e carnefice abitavano a Milano in via Pietro da Cortona lui alla scale C e lei alla D. Avevano cominciato a frequentarsi pur essendo entrambi in cura per disturbi psichiatrici.
Il l’uccisione o lo smembramento del cadavere della vittima sarebbe accaduto il 4 ottobre scorso allorchè il figlio della Di Nardo aveva denunciato ai Carabinieri la scomparsa della madre: “Mamma ha dei disturbi psichiatrici, io la vedo due-tre volte all’anno, sono stato avvisato che non si hanno più tracce di lei dal servizio di salute mentale”
I tabulati telefonici mostrano l’ultima conversazione telefonica avvenuta tra i due avviene alle 8.28 del 4 ottobre, dopo di che il telefonino della vittima resta muto. Gli inquirenti cominciano a sospettate dell’interlocutore.
I vicini di casa dei due confidano ai Carabinieri di aver visto strani comportamenti del Levrieri. La perquisizione della sua abitazione porta alla macabra scoperta. Levrieri l’avrebbe uccisa per appropriarsi dei miseri risparmi della donna. L’assassino, scrivere presunto ci sembra fuori luogo, pregiudicato è stato associato al carcere di San Vittore con le accuse “di omicidio volontario a scopo di rapina, occultamento e vilipendio di cadavere aggravato dalla mutilazione”.
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