A Ramstein riuniti i Paesi, Nato e non, sostenitori di Kiev
Per Il segretario della Difesa Usa Austin:”Non è il momento di rallentare”. Gli fa eco Zelensky: “Le parole non sostituiscono i cannoni”
La redazione
La Ramstein Air Base è un aeroporto militare della Germania sud-occidentale, situato nei pressi della città di Ramstein-Miesenbach, utilizzato come base aerea per le United States Air Forces in Europe e Air Forces Africa. Lì, in una base super sicura e difesa dalla Air Forces h24 si sono riuniti i ministri della Difesa e i vertici militari della cinquantina di Paesi, che sostengono l’Ucraina, condannando apertamente l’invasore russo e fornendo armi all’Ucraina stessa. All’orine del giorno i prossimi aiuti a Kiev.
La riunione di Ramstein ovvero del cosiddetto Gruppo di Contatto per la difesa dell’Ucraina è stata presieduta dal capo del Pentagono Lloyd Austin, per l’Italia era presente Guido Crosetto.
Austin, ieri ha incontrato a Berlino Boris Pistorius, nuovo Ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius. La riunione presto si è concentrata sull’obbiettivo centrale: “convincere la Germania a cedere a Kiev i suoi carri armati Leopard 2, considerati al momento lo strumento militare più adatto per respingere l’attuale offensiva russa e un eventuale attacco su larga scala in primavera“.
E Lloyd Austin ha aggiunto testualmente: “Non è questo il momento di rallentare”. Piuttosto: “È il momento di andare più a fondo, il popolo ucraino ci sta guardando. Il Cremlino ci sta guardando e la storia ci sta guardando. Quindi non molleremo e non vacilleremo nella nostra determinazione ad aiutare l’Ucraina a difendersi dall’aggressione imperiale della Russia”.
E’ emerso, poi, quello che i russi hanno definito un “dettaglio insignificante“, ma non sembra che i cinquanta abbiano condiviso questo parere, sul Washington Post si legge che “Il direttore della Cia William Burns ha incontrato in gran segreto a Kiev alla fine della scorsa settimana il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, al quale ha comunicato quali siano le aspettative per le prossime mosse militari della Russia.
Volodymyr Zelensky, a sua volta, intervendo da remoto: “Non posso mettere parole al posto dei cannoni che servono contro l’artiglieria russa”. E. proseguendo: “Posso ringraziarvi centinaia di volte e sarà assolutamente giusto ed equo dato tutto ciò che abbiamo già fatto, ma centinaia di ringraziamenti non sono centinaia di carri armati. Tutti noi possiamo usare migliaia di parole per discussioni, ma non posso mettere parole al posto dei cannoni che servono contro l’artiglieria russa o al posto di quei missili antiaerei che servivano per proteggere le persone da attacchi aerei russi”.
Ed ha concluso: “E sono veramente grato a tutti voi per le armi che avete fornito: ogni unità aiuta a salvare la nostra gente dal terrore, ma il tempo rimane un’arma russa. Dobbiamo accelerare”.
E’ seguito un appello perchè alla prossima assemblea di Ramstein si decida di fornire missili a lungo raggio e aerei da combattimento F16.
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