Abbiamo perso Mikis Theodorakis
Un mito, uno dei volti più rilevanti della Grecia è mancato. Ormai in clinica dal 2019 a causa di problemi cardiaci. Ha cavalcato un secolo alla ricerca della libertà.
Maria Catalano Fiore
Si è spento ieri ad Atene, a 96 anni Mikis Theodorakis mito musicale e baluardo della Libertà.
Non è stato solo un grande Musicista e Direttore d’Orchestra, ma ha esportato la musica greca in tutto il mondo. II pubblico lo ricorda soprattutto per le musiche di “Zorba il Greco” un film, del 1964, reso immortale proprio dalle sue musiche. Interpretato magistralmente da Anthony Queen e Irene Papas, e nel quale emerge una particolare ed avvincente composizione “Il Sirtaki”, una sua rivisitazione della danza tradizionale “hasapiko” da quel momento diventato simbolo popolare della danza popolare ellenica.
Basta questo per comprendere quale sia il suo ruolo carismatico nella musica greca: Theodorakis saccheggiava la musica classica, quella folckloristica e quella di avanguardia trasformandole in emblemi di LIBERTA’.
Nato sull’isola di Chio il 29 luglio del 1925, con un fortissimo temperamento, comincia a studiare musica ad Atene, sono gli anni dell’occupazione fascista italiana, anni duri, ma si avvicina ai nostri classici, al melodramma. La sua prima opera “Carnival” è, infatti in scena all’Opera di Roma nel 1953, ma è anche ad una svolta. A 27 anni, con una borsa di studio, si trasferisce a Parigi intraprendendo un viaggio senza sosta per il mondo. Scrive musica per se stesso, per il Teatro, per il Cinema, per il balletto, comprende che attraverso la sua musica si può recuperare quell’identità greca persa attraverso le varie dominazioni.
Studia il folklore del suo paese, si affianca a letterati e poeti, cominciano gli attriti con il “regime dei Colonnelli” i suoi lavori vengono censurati, lui imprigionato e torturato. Una grande campagna internazionale lo sostiene, viene mandato ai domiciliari, la sua musica messa al bando.
Riesce a lasciare il paese disgustato, si rifugia in Francia dove incontra il poeta cileno Pablo Neruda che vive la sua stessa situazione. Diventa un paladino della sua Madre Patria. Dopo la caduta dei “Colonnelli” nel 1970, rientra. E’ sempre un attivista politico, per un certo periodo viene eletto Sindaco di Atene, e poi ad un incarico ministeriale, ma non è soddisfatto: nel 2010 fonda un suo partito “Spitha”, ma la Grecia ha toccato il fondo, non ha più neanche il fiato di protestare e lui ormai è vecchio, stanco e molto provato.
Theodorakis è stato un grande, oltre che come compositore, proprio perché ha rappresentato nella maniera migliore l’anima del suo paese, la sua musica, la sua cultura, la sua tradizione costruendo un universo musicale di raffinatissima bellezza e poesia, ma non perdendo le sue profonde radici.
Le sue canzoni hanno riscosso notevole successo anche in Italia con le interpretazioni di Al Bano, Milva, Iva Zanicchi e moltissimi attori teatrali. Sicuramente Mikis Theodorakis resterà una delle personalità più importanti della storia del 900.
Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, per seguirci su Facebook potete mettere cortesemente il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it grazie.