ADDIO LINA
Ci ha lasciato Lina Wertmuller, grande donna e grande protagonista del nostro cinema: aveva 93 anni.
Maria Catalano Fiore
Ci ha lasciato Lina Wertmuller una delle più grandi registe italiane, aveva 93 anni, la notizia è stata data da un amico di famiglia, la famiglia ha aggiunto che “è mancata serenamente a casa vicino alla figlia ed ai suoi cari”.
Simbolo del cinema Italiano, prima donna della storia candidata all’Oscar, già nel 1977, Oscar vinto, poi per la carriera nel 2019.
Arcangela Felice Assunta Wetmuller von Elgg Spanol von Braueich, nota comunemente come Lina Wertmuller, regista, sceneggiatrice e scrittrice. Nata a Roma il 14 agosto 1928, figlia di un avvocato originario di Palazzo San Gervasio (in provincia di Potenza) proveniente da una famiglia aristocratica di remote origini svizzere e di una mamma romana. Traferitisi tutti a Roma, ma conservando le radici lucane, a Roma Lina studia ed è amica e compagna di classe di Flora Carabella, poi moglie di Marcello Mastroianni, con cui manterrà una solida amicizia e l’avvicinerà al mondo dello spettacolo.
A 17 anni, terminato il Liceo, si iscrive all’Accademia Teatrale diretta da Pietro Sharoff. Ha talento: comincia a lavorare per la televisione affiancando celebri registi teatrali come Giorgio De Lullo e Garinei e Giovannini.
E’ autrice e regista della prima edizione di “Canzonissima” e del “Giornalino di Giamburrasca” con Rita Pavone protagonista al maschile.
Inizia un lungo sodalizio artistico con Enrico Job, apprezzato scenografo teatrale, con il quale presto si sposa e con il quale adotterà la figlia Maria Zulima.
Sul grande schermo cinematografico esordisce come aiuto regista in “….e Napoli Canta!” con Armando Grottini nel 1953. E’ anche aiuto regista di Federico Fellini nelle pellicole “La dolce Vita”(1960) e”8 1/2” (1963).
Il suo esordio come regista avviene nel 1963 con “I Basilischi”, amara e grottesca narrazione della vita di alcuni giovani del Sud Italia, che studiavano o lavoravano, ma non avevano prospettive per il futuro. Il film viene girato tra Palazzo San Gervasio e Minervino Murge, luoghi e situazioni a lei famigliari. Bello il cammeo girato proprio con Clara Carabella ed altri amici reali. Questo film è stato premiato con la “Vela d’argento” al festival di Locarno.
Dirige anche qualche Western all’italiana come “Il mio corpo per un poker” con Elsa Martinelli, che da modella ha tentato di fare l’attrice in diversi film.
Nella seconda metà degli anni 60 nasce la sua collaborazione con Giancarlo Giannini presente nei successi che la consacrano al grande pubblico: “Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972), “Film d’amore e d’anarchia , Ovvero…”(1973), “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”(1974), “Pasqualino Settebellezze” (1976), “La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia” (1978) in coppia con una fantastica Mariangela Melato, e “Fatto di sangue tra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano movimenti politici”(1978) con Sofia Loren, Giannini e Marcello Mastrioianni.
Per “Pasqualino Settebellezze” Lina è candidata a tre premi Oscar nella cerimonia del 1977 (migliore regia, film straniero, sceneggiatura), una quarta candidatura a Giannini per la sua interpretazione da protagonista.
Per tutte le Registe Donne, Lina è un esempio non solo per il suo successo commerciale, perché erano in poche a fare questo mestiere e al di la di uomo o donna, perché aveva talento.
In una intervista alla domanda se aveva difficoltà dietro la macchina da presa ha risposto: “Me ne sono sempre infischiata. Sin da piccola avevo un carattere forte, sono stata addirittura cacciata da 11 scuole. Sul Set comandavo io. Devi importi e gridare, lo sa bene Luciano De Crescenzo che durante le riprese di “Sabato, domenica e lunedì” con Sofia Loren era diventato quasi sordo ed altro.
Il 1983 è l’anno di “Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante di strada” film che affronta con leggerezza e coraggio il tema del terrorismo. Con Ugo Tognazzi, Renzo Montagnani, Piera Degli Esposti, Enzo Jannacci, Valeria Golino ecc…..
Nel 1986 e ancora nel 1997 affronta delle regie da Teatro/lirico. E’ anche autrice di diverse sceneggiature e regie teatrali.
Nel 1992 dirige “Io speriamo che me la cavo” con Paolo Villaggio suo caro amico, tratto dal romanzo-verità di Marcello D’Orta su un maestro elementare ligure trasferito per errore nel napoletano.
Nel 1996 torna alla satira politica con “Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica” con Tullio Solenghi e Veronica Pivetti.
Nel 1999 la ricostruzione storica di “Ferdinando e Carolina”, sulla storia di Ferdinando IV di Borbone e Carolina d’Asburgo. Ottimo lancio per Sergio Assisi e Gabriella Pession affiancati dalla grande Isa Danieli e Mario Scaccia.
Lina torna dietro la macchina da presa con la serie televisiva “Francesca e Nunziata” del 2001 con Sofia Loren e Claudia Gerini, Giannini ed un Cast eccezionale. Una avvincente storia sulla nascita dei pastifici nel napoletano. Il film “Peperoni ripieni e pesci in faccia” del 2004, sempre con la Loren protagonista. Il Successivo “Mannaggia alla Miseria” del 2008 con Gabriella Pession e Sergio Assisi che le fa assegnare il “David di Donatello” alla carriera, nonché il Cavalierato di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana.
Il 2008 è anche l’anno in cui perde il compagno di una vita: Enrico Job scomparso a 74 anni per una leucemia fulminante. Uno dei migliori scenografi e costumisti della storia del cinema italiano.
La Wertmuller ha indagato con passione i ruoli sociali dell’uomo e della donna nel bel paese, eterno non dialogo tra Nord e Sud, tra borghesia e proletariato, dagli anni 60 del secolo scorso ai giorni nostri, con sguardo ironico e dipingendo una società grottesca, che in qualsiasi occasione non si prende mai sul serio.
Il 22 dicembre 2015 il Sindaco di Napoli le conferisce la cittadinanza onoraria della città.
Il 27 ottobre 2019 le viene comunicata l’assegnazione dell’ “Oscar alla Carriera” che avverrà nella cerimonia del 2020. L’accompagneranno Sofia Loren, sua figlia Maria Zulima ed Isabella Rossellini.
Lina lascia un’eredità non solo artistica, ma di pensiero e di vita. Roma le darà l’ultimo saluto allestendo la camera ardente in Campidoglio. I funerali si svolgeranno sabato alle ore 11,30 in Santa Maria degli Angeli, la Chiesa degli artisti a Roma.
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