Agriturismo Costa San Bernardo

Nel cuore della Basilicata in un convivio di Storia, leggende, reperti archeologici, uno splendido museo, immerso nella pace, in un’offerta di tutto rispetto, è ubicato l’Agriturismo Costa San Bernardo, culla della migliore qualità enogastronomica lucana e non solo. Bisogna andarci! Provare per credere!

Maria Catalano Fiore

Per comprendere al meglio una regione come la Basilicata, non si può che visitarla nelle sue più variegate espressioni di luoghi, tradizioni e paesaggi.

Luoghi storicamente importanti, siti archeologici di pregio, borghi di origine altomedioevale, piccole signorie e grandi feudatari che si sono avvicendati, come in gran zone dell’Italia del Sud, testimonianze più recenti di un popolo orgoglioso, deciso a difendersi, e poi….perché no un tuffo in una enogastronomia d’eccellenza, dove ancora i prodotti della terra vanno dal produttore al consumatore a…. CENTIMETRO O!

Alcune di queste bellissime realtà si trovano negli agriturismi lucani. Agriturismi che vanno ben aldilà di quello che si offre generalmente in strutture simili: prodotti realmente genuini, dagli ortaggi, agli insaccati, ai vini, ai cordiali, all’accoglienza gentile e generosa, al tipo di servizio, sempre impeccabile sino agli alloggi, da Hotel, alla disponibilità di vari intrattenimenti dalle passeggiate nella natura in poi sino alle piscine, dotate di ogni confort, servizi, bagnino e accoglienza per i più piccoli.

Prodotti non solo a km 0, ma realmente a cm.0!

Una vacanza nella pace e nel confort e nel più completo relax. Una di queste realtà Agrituristiche è il Costa San Bernardo, in contrada Ciscarella, a Vaglio Basilicata, a pochi km da Potenza e da alcune zone lucane semplicemente meravigliose. Verifichiamo.

Costa San Bernardo prende il nome dalla sua ubicazione sulle pendici del Monte San Bernardo, o Cenapora. Storicamente provato come uno degli eremi in cui San Bernardo di Chiaravalle ha vissuto: Bernard de Fontaine, (1090-1153) in latino Bernardus Claravalellensis, italianizzato in Bernardo di Chiaravalle, abate e teologo francese fondatore della celebre Abazia di Chiaravalle, canonizzato già nel 1173, è venerato, quale dottore della Chiesa, sia dalla Chiesa Cattolica, ma anche da quella Anglicana e Luterana.

Nel 1119 alcuni Cavalieri Templari, sotto la guida di Ugo di Payns feudatario e parente di Bernardo, fondano, inoltre, l’ordine cavalleresco/monastico dei “Cavalieri del Tempio” con sede in Gerusalemme e con il compito di vigilare sulle strade percorse dai pellegrini cristiani. Nel 1128 l’ordine è approvato dal Papa, la sua Regola è formulata da Bernardo. Nel 1145 il nuovo Papa è un cistercense, Eugenio III, ordinato proprio a Chiaravalle.

Immagine della vallata ai piedi del monte San Bernardo o Cenapora

A Bernardo quindi viene affidato il compito di girare, scortato dai Cavalieri del Tempio, per predicare una nuova crociata su incarico papale. Una II Crociata, comunque disastrosa. Nel percorso di Bernardo e dei suoi templari, percorrendo l’Antica via Appia che da Roma porta a Brindisi, porto di imbarco per i crociati, si trova proprio l’abitato di Vaglio, allora solo un piccolo agglomerato di gente dalle passate glorie.

Proprio sul monte, e negli antichi resti, soggiorna San Bernardo, tracce templari sono riscontrabili in diversi documenti, simboli templari appaiono tutt’ora su molte pietre inglobate in varie costruzioni e nei muri perimetrali della Chiesa Madre di San Pietro Apostolo, edificata intorno al XV secolo su basamenti Longobardi e Normanni.

Una Storia molto complicata ed antica sia quella dell’abitato di Vaglio (prima terra Bali, poi Lucano, attualmente Basilicata ) come quella dell’ubicazione delle fondamenta di questo Agriturismo, interessante da ripercorrere.

Una parte degli Scavi di “Serra di Vaglio”, attualmente visitabili

Le origini di Vaglio, o meglio del suo primo insediamento, poco lontano da quello attuale, risalgono al periodo neolitico. In località “Serra di Vaglio”, sul monte Cenapora, vi sono tracce e vere e proprie abitazioni, datate tra il X ed il III sec. a.C.; poco più a valle un vasto impianto sepolcrale con interessanti e ricche tombe di nobili guerrieri e non solo, una delle più importanti è senza dubbio quella della “Principessa di Vaglio” una nobile donna, morta giovane e sepolta con un indescrivibile e ricco corredo nuziale, formato da preziosi manufatti in oro ed ambra.

Poco più a Nord, in località “Macchia di Rossano” vi è il complesso sacrale monumentale dedicato alla “Dea Mefitis” di origine micenea. In questo Tempio, oltre che alle pratiche religiose, si tenevano anche riunioni di carattere politico-sociale che interessavano molte comunità indigene del territorio. Molto importante la sua funzione sociale di scambio e di sede di notevoli e benefiche sorgenti di acqua, alcune ancora attive.

La maggior parte degli scavi di “Serra di Vaglio” e sulla “Costa San Bernardo”, guidati dall’insigne archeologo Dinu Adamesteanu, sono stati effettuati nella metà del secolo scorso e, a parere degli esperti pare ci sia molto ancora da scoprire. Questo insediamento è, infatti, dal punto di vista archeologico, uno dei più importanti non solo italiani, ma a livello mondiale. Una civiltà molto ricca ed avanzata, con manufatti estremamente curati, mura di cinta, sistema idrico e fognante, abitazioni a più piani ecc…

Abside della Chiesa Madre di San Pietro Apostolo

Con la sua autodistruzione, l’importante capitale della Lucania e della sua gente autoctona, è costretta a soccombere alla conquista romana, che per ulteriore sfregio fonda, ed elegge, come Capitale della Basilicata la vicina “POTENZA”, gli abitanti superstiti si disperdono nelle campagne adiacenti, concentrandosi, in piccoli gruppi, presso capanni di riparo. Solo in un secondo momento comincia a delinearsi la forma dell’attuale abitato a pianta ellittica altomedievale, con tre strade convergenti intorno ad un fulcro Longobardo-Normanno, identificabile nella forma ottogonale dell’abside della Chiesa Madre di San Pietro Apostolo, da sempre punto più alto del paese.

Tre strade collegate tra loro attraverso un complicato impianto di stradine scalettate, piuttosto strette e di difficile accesso che consentono il passaggio di una sola persona per volta garantendo una migliore difesa in caso di attacco al borgo. A chiusura delle strade principali le due Porte principali di tutto il sistema difensivo: la “Porta Vecchia” e “U’ Spurt”. Probabilmente dovevano essere 4, situate ai quattro punti cardinali, come pare affiorare da documenti e studi dello storico Giovanni Evangelista e dell’arciprete don Teodosio Avigliano.

Stradine scalettate “Cuntane”

L’antico Feudo passa, poi, in diverse mani, nel 1200 circa è ancora una volta distrutto, questa volta dagli angioini, antagonisti degli Svevi e dei Normanni. Ricostruito offre diversi palazzi nobiliari di cui sopravvivono gli antichi portali in pietra impreziositi da stemmi e chiavi di volta e pregevoli balconate in ferro battuto, di impronta spagnola-napoletana.

Molti sono i palazzi gentilizi di famiglie nobili napoletane e non solo, che qui possedevano latifondi e che venivano a trascorrervi l’estate per respirare aria salubre e poter sorvegliare meglio i raccolti da vendere o trasferire poi nelle loro residenze ufficiali. Famiglie come i Segni, Orsini, La Capra, Danzi, La Monea e tante altre riscontrabili nei registri ecumenici: matrimoni, nascite, battesimi, funerali ecc….

Tra tutti i Palazzi di Vaglio spicca, in piazza, il “Palazzo Baronale” o “Convento”, poiché, a parte l’esistenza, nel complesso disposto a pianta centrale intorno ad un cortile quadrangolare interno e dotato di un’ampia scala signorile di rappresentanza, è segnalata la presenza di una cappella dedicata alla Madonna Immacolata. E’ comunque adiacente alla Chiesa barocca di Sant’Antonio.

Portale del Palazzo Baronale o “Convento”

Fino al 1761 questo palazzo era utilizzato da vescovi e prelati come alloggio, durante le loro visite pastorali. Con la soppressione del Feudalesimo, l’edificio viene venduto a pochi benestanti cittadini e suddiviso in abitazioni di prestigio.

Ma…..tornando all’Agriturismo, è in proprio in queste antiche cantine in pietra che l’attuale proprietario, erede di una delle famiglie che qui abitavano, pigia le uve, produce e conserva l’ottimo vivo che porta a tavola. Anche questo un duro lavoro ed una produzione altamente artigianale.

Ingresso alle antiche cantine, disposte tra le fondamenta in roccia del Palazzo Baronale

Un’altra delle “chicche storiche ed eno-gastronomiche” offerte dall’Agriturismo “Costa San Bernardo”.

Agriturismo la cui superficie è estesa, oltre che alle pendici del monte San Bernardo, sull’impianto di un’antica masseria ereditata dalla famiglia Brindisi, poi, per matrimonio, Brindisi-Giacomino, ora Giacomino-Catalano. Scopo principale dei vari eredi, dopo gli opportuni studi agrari, è quello di portare avanti una tradizione secolare e non lasciare che ne i suoi terreni, particolarmente fertili, ne l’antico impianto abitativo siano depauperati del loro valore storico, affettivo ed economico.

Nel rispetto di tutte le regole e more imposte, per legge, da un sito di “rispetto” dell’area archeologica e senza alterare l’impianto architettonico originale, con ambienti abitativi al piano superiore e rifugio per animali e lavoranti a quello inferiore, la Struttura agrituristica si propone notevolmente ospitale, gestito da personale giovane, preparato e fortemente motivato.

Foto ed utensili storici di famiglia rendono gli ambienti particolarmente accoglienti

Camere accoglienti, tutte dotate di bagno, confort, linea wi fi ecc…comodi salottini di soggiorno e angoli relax a contatto con la piscina o con la natura volendo offre anche un ottimo soggiorno per campeggiatori con una vasta area attrezzata, docce e wc chimici.

Se vi piace dell’ottima Cucina mediterranea lucana, siete nel posto giusto: potete trovare cascate di affettati e salumi di esclusiva produzione propria e non solo, vastissima la gamma delle proposte, luculliane le sfilate degli antipasti e poi….tutto tradizionale, ma anche, a volte, opportunamente rivisitato, per soddisfare i palati più esigenti senza mai perdere di vista la genuinità e la freschezza dei prodotti.

Pane, pasta, insaccati vari, sughi al cinghiale, carni variegate, confetture, sott’oli e sottaceti, vino, cordiali ecc,……

E se vi resta ancora qualche curiosità potete percorrere le strade pedonali del centro storico, osservare ed ammirare. Visitare il magnifico “Museo delle Antiche Genti di Lucania” che oltre a conservare i preziosi reperti dell’area archeologica, offre una ricca collezione di Codici Leonardeschi e ben 75 delle macchine progettate dal Genio di Leonardo, un magnifico Auditorium per Conferenze, Mostre contemporanee e Convegni, una sala multimediale e per concludere il famoso e controverso “Autoritratto di Leonardo da Vinci”, ritrovato non molto tempo fa.

Tocchetti di morbidissima carne d’asina

Tanti i prodotti da consigliare: dal ravioli tradizionali farciti di ricotta ed erbette,o castagne, troccoli, strascinati ecc… e conditi con ragù di pecora, ragù bianco al cinghiale, morbidissima carne d’asino, con, a scelta, spolverata di pecorino stagionato autoctono, mollica fritta, rafano o tartufo nero lucano. Formaggi di nicchia, ormai quasi introvabili, frutta e ortaggi a portata di mano, una carrellata di crostate e dolci tradizionali e poi…..dei liquorini, cordiali alle erbe officinali da sogno…..

verdure dall’orto in pastella ed in ….bocca.

E se tutto ciò non bastasse….grandi , gustose e variegate grigliate serali….

Insomma è un posto meraviglioso tutto da visitare e …..da gustare.

Menù per Ferragosto???

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