Alchemies

Appuntamento del giovedì col nostro grande Roberto Fabbriciani (in foto di Tayu Vlietstra). Un vero dono sotto l’albero per i lettori questa sua terza pagina.

Roberto Fabbriciani

Mi sono interessato da sempre ai suoni della natura e la mia infanzia, passata in montagna, ne è stata fonte ispiratrice. Un festival mi fece richiesta di una corposa composizione dedicata alla natura. Realizzai Alchemies, 4 brani dedicati agli elementi e composti tra il 2000 e il 2004.

Ho intitolato i brani utilizzando l’antica nomenclatura di Philippus Aureolus Paracelsus (1493-1541): Sulphur (Air) – Salt (Earth) – The imponderable (Fire) – Mercury (Water). Secondo Paracelsus, che fu alchimista, astrologo e medico, i quattro elementi rappresentavano i principi attivi che trovavano alimento in una forza generatrice universale (Archeus) che era principio o origine. Dentro a ciascuno di noi coesistono i quattro elementi, il cui equilibrio è fondamentale. …”l’uomo è un’immagine in uno specchio, un riflesso dei quattro elementi, così la scomparsa dei quattro elementi comporta la scomparsa dell’uomo.” (Paracelsus).

Storicamente i quattro elementi sono ricorrenti in molte culture antiche, quella greca, romana, indù, tibetana, cinese e giapponese.

Empedocle definisce i quattro elementi le quattro radici e, in buona parte del pensiero antico, essi venivano considerati costitutivi della vita e della morte. Per secoli aria, acqua, terra e fuoco hanno contribuito allo sviluppo dell’umanità e sono stati riconosciuti responsabili anche di tragedie e catastrofi che hanno vessato l’umanità.

Ciascun elemento è costantemente impegnato a produrre “le cose” in accordo con la sua sfera d’influenza, promotore dell’equilibrio e dello squilibrio.

…”La concordia o la discordia delle cose va ricercata negli elementi a causa delle diverse qualità che possono essere in accordo o in disaccordo.” (Empedocle).

Così gli elementi racchiudono veri e propri cicli di trasformazione, in cui l’energia modifica la propria pulsazione fino ad imprimere un orientamento specifico a fenomeni naturali, mentali e spirituali.

L’aria è respiro indispensabile alla vita ed il respiro è ritmo, veicolo di suoni e di parole.

La terra è materia pura, è la matrice delle manifestazioni naturali, sostiene e racchiude in sé tutte le cose.

Il fuoco è l’elemento della trasformazione.

L’acqua è per antonomasia sorgente di vita, da lei tutto nasce.

Roberto Fabbriciani Alchemies (Ed. Suvini Zerboni)

In questa idea compositiva non pongo un’intento meramente descrittivo ma l’evocazione dei 4 elementi primordiali che rimandano a 4 possibili situazioni sonore, generatrici di sensazioni, sentimenti ed immagini variamente combinate e liberamente interpretabili. Un carattere sempre costante in Alchimie è l’attenzione per la qualità del suono e le sue infinite sfaccettature nella dimensione acustica e nella dimensione elettronica che si alternano e si intrecciano continuamente. Ne risulta un melange interessante e stimolante che incuriosisce l’ascoltatore e lo proietta in un universo sonoro talvolta surreale e misterioso, in continua mutazione, come del resto eternamente in trasformazione sono i quattro elementi primordiali. L’opera si presenta formalmente in maniera unitaria senza una vera soluzione di continuità tra un elemento e l’altro, quasi che un elemento si generasse dall’altro in una continua trasformazione, in un passaggio che gradualmente si rinnova.

Il suono è sempre cangiante e multiforme nelle dinamiche, nei modi di attacco e nel timbro stesso.

Da questo dinamismo scaturisce un’energia che trasporta l’ascoltatore attraverso luoghi sonori differenti.

R. Fabbriciani Flauto Iperbasso / Hyperbass Flute (foto di Alvise Vidolin, 2006)

In Mercury il suono abissale del flauto iperbasso invita ad un’idea di profondità marine, di universi sommersi animati da molteplici e multiformi creature misteriose, variamente mobili, in piani di luce e di colore differenti, che ben si accorda all’arcaico pensiero dell’acqua come elemento in grado di mescolarsi con tutte le cose grazie alla sua superficie particolarmente mobile.

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