Amore
Un filosofo, un poeta, Bruno Aurisicchio (in copertina), spiega tra parole e versi l’uso di una parola spesso usata e abusata, spesso data per scontata: AMORE
Maria Catalano Fiore
Versi e considerazioni di Bruno Aurisicchio
Ricevo e pubblico dei versi, e considerazioni, attinenti dell’amico Bruno Aurisicchio. Docente di filosofia, filosofo a sua volta, autore di saggi e numerose sillogi poetiche, pluripremiato.
Stamani mi sono svegliato, dopo una notte non troppo serena, con nella mente, la parola AMORE. Nella spirale dei miei pensieri, la parola amore, diciamolo subito, è un termine astratto che assume connotazioni specifiche soltanto in contesti significativi. Con la parola amore, infatti, si può intendere un’ampia varietà di sentimenti ed atteggiamenti diversi dell’uomo che possono andare da una forma più generale di affetto sino a riferirsi ad un forte sentimento che diventa attrazione interpersonale, dedizione appassionata tra due persone, oppure, nel suo significato esteso, inclinazione profonda nei confronti di qualche cosa.
Può, però, anche indicare una virtù umana che caratterizza la gentilezza, la compassione, la vicinanza disinteressata, la fedeltà e la preoccupazione benevola nei confronti di altri esseri viventi, ed anche desiderare il bene, di altre persone.
Gli antichi Greci, in particolare i filosofi, avevano individuato quattro forme primarie di amore (nel senso che da queste ne derivano tante altre): l’amore parentale-familiare, l’amicizia, il desiderio erotico-romantico (l’eros), l’amore più prettamente spirituale, che può giungere sino all’auto annientamento.
Gli autori moderni distinguono anche altri tipologie di amore soprattutto romantico, mentre le tradizioni non occidentali esprimono varianti o simbiosi della condizione umana. Una tale ampiezza di usi e significati, in combinazione con la complessità dei sentimenti che coinvolgono i soggetti che amano, possono rendere particolarmente difficoltoso definire in modo univoco e certo l’amore, rispetto ad altri stati emotivi più facilmente identificabili.
In Psicologia l’amore caratterizza un rapporto duale basato su uno scambio emotivo generato dal bisogno fisiologico della gratificazione sessuale o dal bisogno psicologico dello scambio affettivo.
L’amore, comunque, nelle sue varie forme, agisce come un importante facilitatore nella relazione umana e, per la sua importanza psicologica, è uno dei temi più comuni trattati nelle arti creative come la pittura, la scultura, il romanzo, la poesia. Il termine può acquisire ulteriori precisazioni, o significati, in ambiti filosofici, letterari o poetici.
Sono andato indietro nel tempo ed ho preso a sfogliare alcuni libri di poesie scritti e pubblicati anni addietro. Mi sono accorto che avevo scritto tanto sull’amore, anzi le mie poesie erano piene d’amore, certamente sollecitate da una musa ispiratrice (non ricordo quale). Sono passati tanti anni da quando la gioventù premeva.
Ho fermato l’attenzione, in particolare, su un libro: “PENSIERI”, Malatesta editrice, Apricena (Fg), datato gennaio 2011.
Anni sono passati. Ho riletto alcune mie poesie, illustrate da foto scattate da me, sin anche la copertina. In quel periodo mi dilettavo con la grafica e la sua elaborazione. Mi sono soffermato a pensare, avevo così inteso l’amore? Forse per me, in quegli anni, era la forma, o meglio la capacità dell’uomo, di vivere una condizione di amore vero, capace di superare ogni umano ostacolo, andare oltre ogni situazione concreta e far diventare l’essere un uomo preso da sacro furore d’amore.
Oltre ad aver rivissuto romanticamente quella condizione ho riscoperto la vera, genuina, radice dell’amore (almeno per me).
Nella Prefazione del libro, da me scritto, si legge: “Nell’Opera del grande sociologo americano Wright Charles Mills (1916-1962) intitolata “L’immaginazione sociologica”, (pubblicata nel 1959), l’uomo comune vive con l’impressione di essere il padrone della vita, di poter fare da sé le scelte da cui dipenderà la sua vita“. Purtroppo questa visione sociologica, vera, dell’uomo non prende in considerazione come la vita dell’uomo può cambiare soprattutto sotto la spinta del sentimento amore. E’ allora, che spesso l’uomo socchiude gli occhi, in qualsiasi luogo si trovi, e ripensa alla sua vita e, sotto strati emozionali dettati dalla condizione di amante, non solo sogna, ma pronuncia tra sé una frase terribile…”avrei voluto”.
Mi piace riproporre all’attenzione del lettore alcune poesie contenute nel testo citato, non tanto per l’emozione che potrebbero suscitare, quanto per valutare obbiettivamente, quanto l’Amore abbia o possa influire sulla propria vita.
UN SI’
L’immediatezza di un sì si inerpica nell’anima e
scatena quelle tempeste che tengono tutti, proprio tutti, i pensieri.
Un desiderio sottile, allora, si insinua nel profondo dell’anima
e… riprendi a stento
il faticoso cammino dell’esistenza.
Bruno Aurisicchio dir. ris.
LE TUE PICCOLE MANI
la carezza immediata del sole venuta,
all’improvviso,
da uno squarcio delle nuvole cariche di pioggia,
ha sfiorato le guance.
Ho risentito quel calore, quelle sensazioni,
quelle emozioni che, soltanto,
le tue piccole mani sanno darmi, quando,
sia pure con una distratta carezza
sfiorano il mio viso.
Bruno Aurisicchio dir. ris.
Il paziente lettore potrà valutare, dalle parole di un filosofo e poeta, e soprattutto nei suoi versi, il senso dell’amore, per dare a questa parola, il significato più opportuno in rapporto alle personali esperienze, tentando una concretizzazione della stessa parola: AMORE. (n.d.r.)
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