Annunciazioni del Beato Angelico
Tre delle più note annunciazioni tra le oltre dieci attribuite al Beato Angelico
La redazione
Sono più di dieci le raffigurazioni dell’Annunciazione dipinte dal Beato Angelico. Sono tutti dipinti del ‘400 e tra le “annunciazioni” se ne contano tre fra loro simili.
Raffigurano l’attimo in cui l’arcangelo Gabriele, sotto un portico di un giardino, racconta a Maria che sarà madre del figlio di Dio. Le tre rappresentazioni hanno gli stessi soggetti e la medesima ambientazione, ma si caratterizzano anche per alcune differenze anche nei dettagli oltre che per l’uso differente del colore.
Iniziamo da una tempera su tavola nota come Annunciazione del Prado (in copertina), che è custodita nell’omonimo museo di Madrid. E’ stata realizzata tra il 1425 e il 1426. Secondo la critica più attenta alterna elementi rinascimentali (capitelli sulle colonne e fascia in alto…) ad altri gotici (oro ed aureole decorate…). Contraddistingue questa Annunciazione la rappresentazione a sinistra della Genesi. Anticipa che il peccato originale verrà cancellato dalla venuta di Cristo, dalla sua vita e dal suo martirio.
Qui sopra l’Annunciazione di Cortona, una tempera su tavola realizzata tra il 1433 e il 1436. Stessa ambientazione: un portico in prospettiva, ma differente (soffitto piano e le conseguenze del peccato originale, la cacciata dall’Eden…). Le differenze non di fermano qui, ma per queste vi rimandiamo ai testi dei critici più accreditati negli studi di quell’epoca.
La terza ed ultima versione che vi proponiamo oggi è l’Annunciazione del corridoio Nord. Prende nome dalla sua collocazione nel convento di San Marco, a Firenze. Realizzata tra il 1440 e il 1450, è decisamente più essenziale rispetto alle prime due: scompaiono Adamo ed Eva, migliora notevolmente la prospettiva. La fa da padrone la semplicità e l’eleganza tipiche del Rinascimento.
E’ appena il caso di ricordare che il Beato Angelico, oggi è il Santo del giorno.
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