Bertolt Brecht: sul muro
Franz Borghese ed il gallerista Eligio Fulli giocano a “fare i prigionieri” all’inaugurazione della mostra: “L’arte della guerra”.
Maria Catalano Fiore
Versi di Bertolt Brecht opere di Franz Borghese
Eugen Bertolt Friederich Brecht (1898-1956) drammaturgo, regista teatrale e poeta, fu fondatore del “Teatro epico”. Tutti conosciamo le sue ballate e commedie portate in scena da Milva (1939-2021) con la regia di Giorgio Strehler (1921-1997). Alcuni di noi hanno sicuramente letto le sue poesie, tra cui questa, abbastanza nota.
Questi versi mi riportano alla mente le opere di un caro amico, il noto artista Franz Borghese (1941-2005). Senza dubbio uno dei protagonisti della pittura italiana del secondo Novecento. autore di un ciclo di opere e scritti dedicati a “L’arte della guerra”. Una guerra tra le tante, in un secolo di guerre continue, di ogni tipo, dove una classe dirigente decadente sta a guardare. Una ironia ironica e fantastica immersa in una metafora universale di odio verso qualunque guerra in qualsiasi posto nel mondo.
SUL MURO
Sul muro c’era scritto col gesso
viva la guerra.
Chi l’ha scritto / è già caduto.
Chi sta in alto dice: / Si va verso la gloria.
Chi sta in basso dice: / Si va verso la fossa.
La guerra che verrà / non è la prima.
Prima ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente / faceva la fame.
Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente / egualmente.
Al momento di marciare molti non / sanno
che alla loro testa marcia il nemico.
La voce che li comanda
è la voce del loro nemico.
Bertolt Brecht
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