Biscotti da latte di nonna Lucia

Una antica ricetta tradizionale di casa Renna, biscotti da colazione e non solo

Rocco Michele Renna

Ricordo ancora oggi, quando mia madre li faceva, io ero un bimbetto e tutti quei gesti per impastare gli ingredienti erano per me una magia di bontà che la mamma stava realizzando per noi in casa.

Abitavamo in campagna, in un casello ferroviario delle Ferrovie Calabro Lucane, oggi Ferrovie Appulo Lucane, il passaggio a livello KM32 di via Gravina tra Altamura e la caserma militare.

A 1 chilometro, circa, da casa mia, c’era un forno collettivo dove mia madre, assieme a mio padre, con la vecchia 500 “Autobianchi Bianchina Panoramica” azzurra, portavano ad infornare questi biscotti e tanti altri dolci manicaretti.

Una volta cotti li riportavano a casa nelle ceste ancora caldi ed io ricordo ancora il loro profumo di ammoniaca che si spandeva per la casa, inebriandoci tutti.

Non erano come i biscotti che troviamo oggi dal fornaio di fiducia già imbustati, sempre buoni ma… Quelli di oggi li metti nel latte e puoi benissimo andare in bagno a farti la barba aspettando che si ammorbidiscano, quelli di allora  erano particolari, bastava un inzuppo e il latte era scomparso dalla tazza, poi quando provavi ad alzare il biscotto per addentarlo ti ci sbrodolavi , se non si spezzava prima tuffandosi nella tazza e alzando uno tsunami di latte… Nel frattempo partiva l’amorevole sgridata della mamma che ti rimproverava di esserti sporcato e avere creato un piccolo lago sulla tovaglia.

Devo dirvi un segreto… A me piaceva quando accadeva, mi divertiva tuffare il biscotto anche per fare arrabbiare mamma, come tutti i bambini di 4 o 5 anni che fanno i capricci e vogliono essere al centro dell’attenzione della mamma.

Gli ingredienti, naturalmente, erano genuini, le uova erano del nostro pollaio ecc.

Ricordo di averli visti fare anche nel periodo della trebbiatura, mi hanno raccontato che, tempo addietro, venivano dati ai braccianti assieme ad un bicchiere di vino; vi inzuppavano dentro il biscotto ed era un vero toccasana energetico…

Eccovi gli Ingredienti e il modo di creare questa bontà adattati al forno di casa:

  • 1 kg di farina per dolci 00;
  • 5 uova;
  • 15 g di ammoniaca per dolci;
  • 10 g di bicarbonato;
  • 15 di cremor di tartaro;
  • 400 g di zucchero semolato;
  • 250 ml di latte;
  • 150 ml do olio extravergine di oliva;
  • Vanillina o scorza di limone grattugiata q.b.;
  • Zucchero semolato per cospargere i biscotti

Preparazione:

Prendere una ciotola versare le uova, l’olio e il latte intiepidito (prelevare un bicchiere dalla dose in cui far sciogliere l’ammoniaca, il bicarbonato e il cremore di tartaro);

Dare una prima mescolata con un frullino, dopo aggiungiamo i lieviti che abbiamo fatto sciogliere nel latte. quindi unire la farina, lo zucchero, il pizzico del sale e la scorza del limone grattugiato. Impastare il tutto con il frullino fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo;

L’impasto sarà un po’ appiccicoso, utilizzate un cucchiaio per staccare dei pezzi a cui dare la forma di una pallina;

Prendere un piatto con dello zucchero semolato in cui tuffarci i biscotti solo da un lato, facendovi aderire lo zucchero.

Sistemare i biscotti (non troppo vicini tra loro perché cresceranno durante la cottura) su una teglia rivestita di carta forno con la superficie zuccherata verso l’alto;

Cuocere in forno ventilato a 200 gradi ( già caldo) per circa 20 minuti fino a che non risulteranno leggermente dorati in superficie;

Sfornare i biscotti e lasciarli raffreddare in una cesta… Di solito vengono anche più alti al centro, il profumo di ammoniaca invaderà tutta la casa;

Adesso non vi resta che prendere una bella tazza di latte e ci tuffate dentro il vostro biscotto e chissà che vostro figlio non rifaccia il fantastico tsunami con conseguente laghetto, non sgridatelo perché lo fa solo per stare più vicino a voi e magari torniamo tutti bambini e lo facciamo insieme a lui, poi ritorniamo grandi e lo tuffiamo in un buon aglianico o primitivo di Santeramo o nella verdeca di gravina.

Buon appetito e soprattutto buon divertimento.

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