“Cultura spedita nell’aldilà”
Povero Dante, odiato dagli studenti, ignorato dai più e vilipeso anche a 700 anni dalla morte. Si signori Dante ha un brutto naso, meglio quel nasino della Ferragni…………
Maria Catalano Fiore
Non sono pazza, ancora no, spero. Come tutte le mattine do una scorsa ai vari quotidiani, alle pagine della cultura ecc…Questa mattina, giornale di ieri, ” La Verità” Domenica 18 ottobre 2020 pag. 15 a firma Marcello Veneziani, che stimo al di la del colore, un articolo, appunto “Cultura spedita nell’aldilà” Caspita!
Prosegue… Dalla Rai a Dario Franceschini, gli ignavi che ci lasciano senza un film su Dante, amari i commenti, non solo di Marcello Veneziani: La Rai con quei fondi ha girato un Film sulla vita di Chiara Ferragni. Da gelo! Possibile che culturalmente siamo più interessati alla vita di una “sciacquetta” che a quello che ha scritto e formato la nostra lingua?
Povero Dante evidentemente non ha considerato che doveva collegare alla lingua unificata, più o meno, anche il cervello degli italiani.
Eppure, con vasta eco e suono di trombe, risale al 17 gennaio 2020 la notizia dell’Istituzione del DANTEDI’, proposta dal ministro Dario Franceschini al Consiglio dei ministri in vista, nel 2021, del 700esimo anniversario della scomparsa di Dante Alighieri. La giornata dedicata a questa eccellenza della cultura italiana sarà il 25 marzo data che gli studiosi annoverano come il giorno in cui Dante iniziò il suo viaggio ultraterreno alla base della Divina Commedia.
Forse è il caso di citare che Dante Alighieri o Alighiero, battezzato Durante di Alighiero degli Alighieri, noto in tutto il mondo con il solo nome di Dante, è nato a Firenze tra il 21 maggio ed il 21 giugno 1265 morto in esilio a Ravenna la notte tra il 13 e 14 settembre 1321. Considerato il padre della lingua italiana, la sua fama è dovuta alla paternità della “Commedia”, poi “Divina Commedia” e universalmente considerata la più grande opera in lingua italiana nonché uno dei maggiori capolavori della letteratura mondiale.
Nel raccontare la sua vita c’è, però, un grande buco: non è mai stato prodotto un film o una serie. Del resto non siamo noi, in questo periodo “sperduti in una selva oscura?” ma Dante comunque chiude in modo positivo “per tornar a riveder le stelle……” E’ davvero strano, solo Totò e Benigni, due comici, reggono con dei cammei la memoria della penna più famosa d’Italia.
Il Regista Pupi Avati, ci ha pensato eccome, sono 18 anni che ci pensa ma…. nei mesi scorsi aveva comunicato con grande soddisfazione che aveva avuto il Via dalla Rai per realizzare il suo film che sarebbe uscito nelle sale nella serata del 13 settembre 2021, data della Morte di Dante nel 1321.Sul Resto del Carlino, Avati aveva avuto il benestare di dichiarare che le riprese sarebbero cominciate nel novembre 2020 a Ravenna per poi spostarsi in Toscana nei luoghi danteschi. Ha anche rivelato il nome dei primi interpreti Sergio Castellitto interpreterà Boccaccio, il poeta che nella pellicola narrerà come un “moderno Omero” le gesta del Sommo.
“Per il mio film, parla il regista Pupi Avati, sono diventato un accattone, vado a bussare a tutte le porte dei potenti e ricevo tante rassicurazioni, poi non succede mai niente. Io sono ancora qui ad ascoltare promesse. La Rai nel frattempo ha prodotto un film sulla vita di Chiara Ferragni“.
La sceneggiatura di Pupi Avati è molto interessante, parte da un incontro tra Giovanni Boccaccio e Dante, trascritto dal Boccaccio nel suo “Trattatello in Laude di Dante”. Avati definisce Boccaccio come il suo Virgilio che gli dà la visione di pensare a Dante in “un’ottica cinematografica”. Come regista e sceneggiatore ne è particolarmente orgoglioso .” E’ il film della mia vita, riassume le mie esperienze esistenziali e tutto l’insieme che ho fatto sinora, ed ancora “Dante forse potrebbe redimere un paese catatonico, lui che conosce gli abissi e le vette, cosa mi resta sperare in uno special del duo Angela & Angela che metteranno su un bel Dante Quark. Il Ministro Dario Franceshini resta sonnolento nel limbo tra gli ignavi o “tra color che son sospesi; o forse appesi come i caciocavalli di una volta”
Eppure non sarebbe certo un film blasfemo, si sono girati tanti film su Gesù, san Francesco e tutto il Paradiso, ma Dante deve restare nella sua tomba.
Per quanto riguarda il famoso DANTEDI’, si ignora tutto, certo i fondi saranno già arrivati dalla Comunità Europea, ma tutto tace….che si siano già volatilizzati? comunque almeno per questa volta non sono stati girati alla Francia, come per Leonardo, considerando che Dante non è mai uscito dall’Italia. Chi vivrà vedrà…..
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