Dai social

Una nuova rubrica. Pensiamo sia utile. Tocca al lettore decretarne il successo o meno e, col gradimento, indicarci se la vuole o meno.

GP

Ci piaccia o no i Social, chi più chi meno, ci condizionano. Non è bello, ma vero, che “una cosa esiste solo se se ne parla”. Se le presidenziali Usa si combattono, prevalentemente, sui social una ragione c’è, ed è quella appena enunciata. Oggi avviamo questa rubrica con uno scopo: quando troveremo uno o più messaggi, che val la pena sottoporre ai lettori, li pubblicheremo.

Il testo
la foto che completa il post

Colpiscono e Ve le proponiamo, care lettrici e lettori, parole di pace. Sono, ovviamente quelle di Papa Francesco, mai odiato dalla curia romana quanto ora che sta facendo un serio ripulisti d’incrostazioni di malaffare e corruzione ai massimi livelli vaticani. Sono parole di pace ribaltate da un politico di primo piano nel momento in cui la politica dovrebbe cercare unità, nella crisi, meglio sarebbe dire tragedia, che il Coronavirus ha provocato nel Paese, e trova divisioni ogni volta che Conte annuncia un nuovo provvedimento.

Ecco PAROLE DI PACE! Ci sembra la maniera migliore per aprire questa rubrica, una sorta di augurio al Paese ed all’Umanità. Abbiamo apprezzato che ad amplificarle sia stato un politico. Ma qui troveranno spazio non solo tutti i partiti indistintamente, ma soprattutto intendiamo dar voce a chi voce non c’è l’ha e grida la sua disperazione inascoltato. Ma anche al lettore che ci manda una bella foto, ci segnala un episodio curioso o singolare, segnala una disfunzione. A tutti cioè. Noi il nostro compito lo interpretiamo così.

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