Donne e Uomini di Puglia
Sabina Anemone e Gaetano Salvèmini. Storie e curiosità dei figli della nostra amata regione. In copertina la città di Molfetta
Cinzia Montedoro
Sabina Anemone
È stata la prima donna laureata in medicina e specializzata in pediatria presso l’ateneo barese, nata a Giovinazzo il 12 dicembre del 1913, viene educata al bello, alle arti, dopo aver frequentato il reale liceo-ginnasio di Giovinazzo, si iscrive alla Facoltà di Medicina di Roma ma, dopo due anni, a causa della morte della madre, torna a Giovinazzo e prosegue gli studi all’Università di Medicina di Bari dove, nel 1937, consegue la laurea in Medicina e Chirurgia.
Nel 1938, spinta dalla passione verso i bambini, si iscrive alla Scuola di Specializzazione in Pediatria, all’Università di Bari, seguendo i corsi del prof. Bruno Trambusti di cui divenne collaboratrice e conseguendo, dopo tre anni di studio, il diploma di perfezionamento in pediatria con la qualifica di specialista il 9 novembre 1940. Diviene, così, la prima donna medico pediatra specializzatasi nell’Università di Bari.
Dal 1940, per tutto il periodo della seconda guerra, svolge la sua attività nel sanatorio Domenico Cotugno, seguendo i bambini affetti da tubercolosi. Nel contempo presta gratuitamente la sua opera presso l’ambulatorio La goccia del latte in favore delle mamme in difficoltà. Viene chiamata a dirigere il reparto Infettivi dell’Ospedaletto dei Bambini, continuando a espletare il suo lavoro anche nell’ambulatorio del collega e marito Mario Ressa. Dal 1960 al 1970 presta servizio come medico scolastico alla scuola media De Sanctis; nel 1971 è vincitrice di cattedra per l’insegnamento di Igiene e Anatomia all’Istituto Tecnico Femminile di Bari, fino al raggiungimento della pensione.
Si spegne a Bari il 18 novembre 2004, alla veneranda età di 91 anni.
Gaetano Salvèmini
Noi non possiamo essere imparziali. Possiamo essere soltanto intellettualmente onesti: cioè renderci conto delle nostre passioni, tenerci in guardia contro di esse e mettere in guardia i nostri lettori contro i pericoli della nostra parzialità. L’imparzialità è un sogno, la probità è un dovere.
Storico e uomo politico (Molfetta 1873 – Sorrento 1957). Iscritto al PSI, approfondì le sue riflessioni sul nesso tra socialismo e questione meridionale, criticando la tendenza al protezionismo operaio settentrionale. L’attenzione ai problemi del paese lo condusse a polemizzare con il governo di G. Giolitti. Diresse, con A. De Viti De Marco, il settimanale L’Unità (1911-20), tramite il quale esercitò una profonda influenza sul dibattito politico. Interventista nel 1915, fu deputato nel 1919. Nel 1925 fondò il quotidiano clandestino antifascista Non mollare!: arrestato, espatriò in Francia, dove fu tra i fondatori di Giustizia e Libertà, e poi negli Stati Uniti. Il suo esempio d’intellettuale e politico trasparente e coerente ha rappresentato un punto di riferimento basilare per il pensiero democratico e meridionalista.
Durante la seconda guerra mondiale Salvemini tenne conferenze e lezioni universitarie, battendosi per una politica contro fascismo, comunismo, monarchia italiana. Morì a Sorrento il 6 settembre 1957. È sepolto a Firenze, nel prato d’onore del Cimitero di Trespiano.
Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, per seguirci su Facebook potete mettere cortesemente il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it grazie.