Fals(t)aff
Questo libero racconto è stato scritto e realizzato per il teatro in occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi. Prima delle tre parti
Roberto Fabbriciani
La pièce racconta in modo aneddotico la biografia di Giuseppe Verdi. Autore del racconto è Sir John Falstaff l’ultimo personaggio verdiano che, nel più classico stile da vaudeville, dirotterà trama e personaggi in una commedia degli equivoci, con doppi sensi e battute degne dell’eroe burlone. Falstaff, come gli altri grandi personaggi e le storie verdiane, vive in un teatro dove risuonano solo le note e le vicende del Maestro di Busseto e, come le altre “maschere”, vaga per la città con il suo costume di scena, in piena aderenza al suo carattere. Il tutto con… colpo di scena finale dove Falstaff si prenderà gioco di tutti. “Tutto nel mondo è burla…..”
Due agenti di polizia che suonano flauto e clarinetto e un pianista che talvolta impersona Verdi.
Ogni tanto rotola in scena una forma di parmigiano.
Alla fine della vicenda verdiana però… ci dovrà essere una grande ed inaspettata burla messa in atto da Falstaff (che così non smentisce il suo personaggio).
II scena – Siamo in un teatro, luogo magico dove “vivono” i personaggi, le storie e gli aneddoti di Verdi. Vi sono degli strumenti e un pianista che sta suonando.
*** *** *** *** *** ***
(Musica)
Se voi sapeste…. qui dentro vive per sempre e risuona in eco la musica del Maestro.
Non credete ancora?
Ecco ad esempio voi non sapete suonare e mi sarà più difficile…. ma dovete sapere che qui non è possibile suonare altra musica…
(Grandi gesti dei poliziotti che fanno capire di saper suonare il flauto e il clarinetto)
(Il flautista mima all’altro di stare calmo)
Il flauto e il clarinetto!
Ma bene! Li abbiamo, eccoli qui!
Allora vi proverò come non è possibile sfuggire ad un personaggio o ad una musica quando sono fissati nella memoria.
Io la mia parte ce l’ho addosso e questi strumenti…
provateli, provateli…
Prova a suonare Bellini, prova Rossini.
Pfr sfrrrrrr… (suoni pazzeschi dagli strumenti)
(Il pianista con barba alla Verdi si mette le mani nelle orecchie disgustato)
Ecco vedete? Ehhh cari signori…
Prova a suonare un tema da Traviata
(Musica)
Ahhhhh ecco che suonano!
(I due agenti, stupiti, fanno gesti per chiedere spiegazioni di quell’incantesimo)
Ahh la storia è lunga ma se la volete sapere ve la racconterò!
(Si, si annuiscono)
Bene… era il 1813, giusto 200 anni fa.
Nacque il Peppin che suonava l’organo alla chiesa di fronte alla trattoria.
Siccome c’era il parmigiano e il babbo del Sor Peppin era un oste e ce n’aveva tanto, un bel giorno chiese al figlio di portarne un po’ a Milano.
Sapete… con lo spread e la borsa che cala……
(Lo che?)
Lo SPREAD, certo le iniziali di Sano Parmigiano Realizzato in Emilia Accatastato per il Duomo.
Fece un bel passaporco e si recò a Milàn.
(Che?)
Si un passaporco, venendo dalla campagna era più facile.
Fu così che si ritrovò in piazza Duomo e poi davanti alla Scala per lo spaccio e gli venne una bella idea imprenditoriale.
(Gli agenti si agitano alla parola spaccio)
Ma no, mica stupefacenti, grana!
Pensò…. se vinco l’appalto col conservatorio diventeremo ricchi!
Wow che trovata!
Appena entrato lo misero al pianoforte e poi gli dissero che non se ne faceva di nulla perché non era abbastanza preparato in musica.
(Musica)
Via, pussa via, ora basta!
Pensò…. qui sono colti ma anche strani, se voglio vendere devo diventare un buon musico.
Intanto il babbo sempre lamentele: hai venduto il parmigiano? Lo vogliono? Lo grattano?
“Disgrassià che non sei altro…..“ e altri improperi che non si possono dire.
Fu così che si mise a studiare la musica per ritentare.
(Musica)
Quando qualcuno gli suggerì: ma prova alla Scala, no?
Che nel foyer se magna di gusto e la gente spende!
Che grande idea!
Insomma basta con queste scale per favore!
(Il pianista si alza e si inchina a mò di scusa)
Così, per poter accedere alla Scala e vincere l’appalto formaggi, propose un’opera lirica.
Così, disse, stavolta non mi fregano!
L’opera si chiamava Oberto Conte di San Bonifacio.
Ma poi andò a finire che il parmigiano non glielo comprarono ma gli rappresentarono l’opera!
Ah che triste destino! Anche stavolta fece buca!
(Tutti sulla scena si danno una pacca in fronte)
Bisognava studiare qualcosa di nuovo… hmmmm…. hmmmm………
DOP ehmmm volevo dire dopo, intuì…….
No non dop nel senso di denominazione… ma dopo, successivamente.
Se mi pagano l’opera dico a mio padre che ho venduto il formaggio e gli spedisco il grana, cioè il grano, insomma gli sghei! Tanto che ne sa?
Ci vorrebbe un altro soggetto storico, ci starebbe come il cacio sui maccheroni!
Ah, nel senso che al pubblico piaceva.
Ne scrisse un’altra che si chiamava Un giorno di regno.
Per essere re per una notte.
Ma sapete è tutta una questione di forma.
La musica.
Beh anche il grana!
E anche stavolta andò a buca come un Emmental!
Ci voleva qualcosa che attirasse di più i milanesi.
E allora riprovò col Nabucco.
Che è una storia che parla di Ebrei ma poi lo cantano i leghisti.
Si, si proprio così.
Fu la prima grande idea di marketing studiata apposta per il formaggio.
E fu un grande successo!
(Musica)
E per seguire la scia propose I Lombardi alla prima crociata.
(Musica)
Che fu la grande opera leghista, cioè lumbàrd.
Naturalmente anche loro erano verdi (ah, ah) e si piacquero.
Non essendoci ancora Canale 5, questi spotsstsss furoreggiarono ma i milanesi, di formaggio non ne volevano proprio sentir parlare né mangiarlo.
Sgrunf!
Molto arrabbiato, vedendo che a Milano non si smuoveva nulla, provò con Ernani a Venezia e con I Due Foscari a Roma portando con sé dei campioni e ottenendo qualche “si vedrà”.
(Fine musica)
Si vedrà…
E si diede all’eroina.
Si
(I due poliziotti si agitano con le manette in mano appena sentono la parola eroina)
No
Ma che avete capito?!
Era disperato? No
Dicevo la Cocaina, si l’LSD.
Insomma l’eroina, Signori.
Mi volete arrestare? Sono un tipo stupefacente, lo so ah ah (grossa risata) e me ne vanto.
(Guarda il clarinettista) Questo è più scemo dell’altro!
La cocaina era Giovanna d’Arco.
Ma nnno ma ccchè droga al massimo qualche canna.
Era una donna che era talmente eroica che bruciava di passione.
E anche questa andò male!
Perchè?
Perchè i milanesi non capirono lo spot!
Anzichè al formaggio si appassionarono alla carne alla brace.
Proprio il cavolo a merenda! Beh si fa per dire…..
Ehhhhh che ci volete fare…………
Ci riprovò a Napoli (perchè avevano la pummarola e il parmigiano ci stava bene) con un soggetto esotico ambientato in Perù, L’alzira.
Cose dell’altro mondo tanto per evitare equivoci.
Poi ancora Attila a Venezia tanto per mettere paura.
Ma i veneziani non si spaventarono e qualcuno disse che l’opera aveva qualche lacuna.
(Che?)
Che?
Ma non laguna, lacuna!
Prendono sempre fischi per fiaschi! Eh magari fossero fiaschi di vino!
Qualcuno allora suggerì Firenze anche perché il filetto e la tagliata col grana sarebbero stati delle ottime idee.
Ci voleva un grande spot storico e pensò a Macbeth.
(Musica)
L’opera ebbe un grande successo ma siccome parlava di vaticini, uccisioni, foreste nere etc. etc. fece anche molta paura tanto che i fiorentini, che, si sa, vanno presi con le pinze, chiusero in casa donne e bambini e per ritorsione non comprarono neanche un etto di parmigiano.
Eeeeehhhhhhhhhhh! Mamma mia!
Fu così che il Peppìn fece terra bruciata intorno a sé e dovette tentare di aprire canali internazionali.
(Fine della prima parte)
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