Femminicidio di Piera Napoli ad opera del marito.

Reo confesso è stato associato al carcere.

GP

La cronaca e le scelte degli articoli di cronaca sono gran parte dell’anima e della qualità di un giornale. Ma la cronaca ha anche il difetto di essere assai spesso imprecisa e fallace. La gatta frettolosa fece i gattini ciechi, le notizie diffuse affrettatamente spesso sono poco attendibili.

Ieri scrivendo del femminicidio della cantante neomelodica avvenuto a Palermo abbiamo scritto che erano ignoti autore e motivi dell’atroce gesto.

In realtà erano ignote al Collega che ha diffuso la notizia, ma non pure agli inquirenti dal momento che oggi sappiamo che il trentasettenne Salvatore Baglione, in caserma dei Carabinieri è andato per costituirsi e confessare l’omicidio della moglie, la trentaduenne Piera Napoli.

Da tempo le liti tra i due erano all’ordine del giorno, ma l’ultima è andata diversamente dal solito. La donna mentre si trovava nella stanza da bagno avrebbe detto al marito di non amarlo più e che voleva lasciarlo. Baglione ha sostenuto di essere a conoscenza di una relazione extraconiugale della moglie che risaliva ad almeno quattro mesi. Poi i particolari del crimine, i dettagli sull’accoltellamento ed il nascondiglio del coltello utilizzato.

Agghiacciante la freddezza dell’uomo che si è lavato, cambiato, ha svegliato i tre figli portandoli a casa dei nonni, è tornato a casa per prepararsi una valigia di indumenti ed altro da portarsi in carcere. Ed al Pagliarelli è stato effettivamente associato ad opera degli inquirenti che hanno raccolto la confessione.

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