Flauto Iperbasso

Il Flauto iperbasso, da strumento ad iperstrumento. Un’invenzione dell’esecutore, ad un tempo, processo evolutivo.

Roberto Fabbriciani

Il mio costante desiderio di scoprire nuovi orizzonti sonori, mi ha portato, alcuni anni fa, a realizzare il Flauto Iperbasso (Hyperbass Flute). Lo strumento è costituito da un tubo lungo oltre 15 metri e suona il do un’ottava sotto il do più basso del pianoforte (16 Hz), segno generalmente ritenuto limite minimo della percezione per l’orecchio umano. Il Flauto Iperbasso,  che ho progettato nel 1976, fu realizzato nel 1999 in PVC e legno e in un unico esemplare da un artigiano fiorentino. (ndr. lo vedete in foto di copertina e quì di seguito).

Roberto Fabbriciani Flauto Iperbasso / Hyperbass Flute (foto A. Vidolin, 2006)

 “Il flauto iperbasso è il più grande strumento della famiglia dei flauti. Roberto Fabbriciani ha progettato e sperimentato questo strumento dalle incredibili sonorità, misteriose e profonde. Le sue caratteristiche sonore, unite alle nuove tecniche di emissione sperimentate dall’interprete e alle straordinarie possibilità di esplorazione, costituiscono un universo sonoro di grande interesse: enorme il range della dinamica, che consente di passare dalle inflessioni minime del soffio e della voce alle fortissime esplosioni dei suoni percussivi e dei multifonici, le improvvise rarefazioni, le difonie vocali, l’esplorazione dei diversi piani dinamici, la ricerca di specifiche aree timbriche mai fino ad ora ascoltate.” (Nicola Sani).

Il Flauto Iperbasso è il più grande e più basso flauto del mondo. La sua lunghezza è di 15.30 metri e può emettere la nota più bassa C0 a 16.35 Hz (quattro ottave sotto il flauto in do). Il flauto non ha una serie completa di chiavi ma sei registri sulle note fondamentali (C0 / G1 / D2 / A2 / E3 / C4) che gli permettono di cambiare da una serie armonica ad un’altra.

Note Frequency (Hz) Comments Lowest note for:  Highest note* for:
C0 16.35 32′ C; C”; CCC; MIDI#12; large pipe organs, Bösendorfer Imperial Grand Piano  

Questa è una spiegazione di Alvise Vidolin, maestro e ingegnere del suono, sull’utilizzo di tecnologie elettroniche applicate al flauto iperbasso:

Apertura e chiusura dei fori controllata da servomeccanismo

“Nelle due zone del flauto a destra e a sinistra della boccola viene montata una piccola tastiera con pulsanti elettronici sensibili al tocco. Ciascun pulsante controlla l’apertura e la chiusura di valvole servo comandate applicate ai vari fori del flauto iperbasso. Grazie a questo servomeccanismo il flauto iperbasso può essere suonato come gli altri flauti della famiglia.”

Elaborazione elettronica

“La tastiera utilizzata per l’esecuzione “tradizionale” del flauto può essere estesa al controllo di elaborazioni elettroniche del suono stesso del flauto iperbasso, trasformando questo strumento  in un iperstrumento. Le vibrazioni acustiche vengono captate da  una serie di microfoni ed inviate ad un computer che elabora in tempo reale i suoni dell’iperbasso e li diffonde mediante un sistema elattroacustico. Il computer può essere programmato in modo fisso, per ottenere uno strumento stabile e definitivo, oppure in modo “mobile” in relazione alla musica specifica che si deve eseguire.”

Roberto Fabbriciani Flauto Iperbasso / Hyperbass Flute (foto A. Vidolin, 2006)

Con neologismo, denominai lo strumento Hyperbass Flute (Flauto Iperbasso) e lo utilizzai la prima volta per registrare la composizione Con Fuoco di Nicola Sani, presso lo studio del Westdeutscher Rundfunk (WDR) a Colonia. In quella occasione sperimentai e registrai suoni profondi fino a 8 Hz.

A questa prima esperienza seguì la registrazione di Persistenza della memoria di Alessandro Grego, pubblicata nel 2001 sul CD Flute XX vol.2 pubblicato da ARTS.

Il Flauto Iperbasso, per il suo suono inedito e profondo, vive in una dimensione sonora abissale, differente da qualunque altro strumento. E’ stato utilizzato per il teatro musicale, per la musica cameristica, per il cinema,  per il video e l’elettronica.

Mi piace ricordare alcune mie significative esecuzioni:

Adriano Guarnieri, Medea opera-video per soli, coro e orchestra. Prima esecuzione Venezia, Teatro la Fenice (2002). (Edizioni Ricordi, Milano).

Nicola Sani, Diotima e Euridice Opera da camera per voci, strumenti e elettronica su testo a cura dell’autore. Prima esecuzione Zagreb, Music Biennale, Zagreb Puppet Theatre (2005). (Edizioni Suvini Zerboni, Milano).

Roberto Fabbriciani, Glaciers in Extinction (2006) per flauto iperbasso e nastro magnetico, CD Col Legno. (Edizioni Suvini Zerboni, Milano).

Adriano Guarnieri, Pietra di Diaspro per 7 solisti, coro, assoli strumentali, orchestra e live electronics. Teatro dell’Opera di Roma (2005) e Ravenna Festival (2007).

Nicola Cisternino, Tempo Armonico (ispirata a Leonardo da Vinci) per flauto iperbasso e live electronics. Prima esecuzione (in occasione dell’esposizione dell’Uomo Vitruviano) Gallerie dell’Accademia di Venezia, 11.10.2009.

Roberto Fabbriciani, Nella basilica (2009) per flauto iperbasso e tuba microtonale (Robin Hayward, tuba microtonale). CD Another Timbre.

Roberto Fabbriciani, Winds of the Heart (2010) per flauto iperbasso e tárogató (Esther Lamneck, tárogató). CD Innova.

Roberto Fabbriciani, Motion Capture (2011) per flauto iperbasso elaborato tramite motion capture e live electronics (35’ca.). Prima esecuzione Arezzo, 10.4.2011 Alvise Vidolin elettronica dal vivo. (Edizioni Suvini Zerboni, Milano).

Roberto Fabbriciani, Alchemies (2013) con flauto iperbasso. CD Brilliant. (Edizioni Suvini Zerboni, Milano).

Nicola Sani, More is different, per flauto iperbasso, motion capture e live electronics in Chemical free (?). Prima esecuzione Venezia, La Biennale Musica 2015, Teatro Piccolo Arsenale. (Edizioni Suvini Zerboni, Milano).

Roberto Fabbriciani Flauto Iperbasso / Hyperbass Flute (foto A. Grego, 2000)

Con il flauto iperbasso lo spazio sonoro ancora una volta si trasforma e si modifica il rapporto tra la musica e l’ascoltatore.

La dimensione temporale sembra superata, la musica viene da dentro e si libra in uno spazio magico privo di confini fisici.

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