Franca Valeri ci ha lasciato
Franca Valeri ci ha lascaiati, ma non ci lasciano la sua ironia ed i suoi personaggi, la sua satira, che fanno di lei alla fine la versione femminile di Alberto Sordi, l’unica all’altezza di quell’altro grande.
Maria Catalano Fiore
Alle ore 10,00 circa di stamattina, si è spenta Franca Valeri, attrice, drammatologa , sceneggiatrice e caratterista. E’ andata via, così, in punta di piedi, lasciando un grande vuoto in tutti noi.
Cento anni compiuti pochi giorni fa. Era nata a Milano il 31 luglio 1920, suo vero nome Franca Maria Norsa, di origine ebraica. Cento anni fra gioie e non pochi dolori che hanno segnato la sua vita e la sua straordinaria carriera. Da bambina ha subito le leggi razziali, ma non si è separata mai dalla stella di Davide. Se le si chiedeva quale era stato il giorno più bello della sua vita rispondeva decisamente “la fine della guerra, il 25 aprile 1945, quando ho capito che finiva un incubo terribile e cominciava la mia giovinezza, la mia vita.
Franca Valeri debutta già nel 1948 interpretando, da allora in poi i vizi, le mutazioni, le debolezze di una società in trasformazione e poi decadenza. Crea personaggi popolari come La Signorina Snob o La Signora Cecioni uno strepitoso successo di cui a lungo si è sentita prigioniera. la sua sarira era comprensibile da tutti.
Dal sodalizio con l’attore Vittorio Caprioli, poi diventato suo marito, e Valerio Bonucci nascono I Gobbi. Creano da subito un nuovo modo di fare cabaret, ma è con Alberto Sordi, che duetta al meglio nel cinema, due leoni dello schermo a confronto, in vari film. In “la nascita di Venere” Sofia Loren, con la sua bellezza, nei suoi confronti sparisce quasi completamente.
Popolare in tv e in Radio, e in teatro, ha una carriera lunghissima.
Si è occupata intensamente anche di musica, appoggiata dal suo nuovo compagno, il musicista Maurizio Rinaldi, sia come regista lirica, sia dando vita al “Concorso Battistini” per giovani cantanti. Ha lavorato sino alla fine: “E’ il mio modo per ripagare l’affetto della gente”.
La gente ti ripagherà non dimenticandoti mai cara Franca.
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