Gagarin 60 anni fa,con la sua impresa, allentò la tensione
Yuri Gagarin, la sua faccia di bravo ragazzo, e i nostri sogni sullo spazio, all’epoca riscaldò cuori e la “guerra fredda” tra USA e Russia…..ma poi…..
Maria Catalano Fiore
Sono passati 60 anni da quando l’uomo andava per la prima volta nello spazio. Infatti prima dell’uomo l’esperimento era stato fatto da una cagnetta, LaiKa.
Quattro anni dopo, il 12 aprile 1961, ci andò lo Sputnik russo e con lui Yuri Gagarin. Fu un evento favoloso che allentava la stretta della guerra fredda, la paura di Cuba e ci mostrava una Russia entusiasta della scienza, del futuro e dell’ardimento spaziale.
La meraviglia in grandi e bambini fu tanta, tutti giravano gli occhi in su cercando di immaginare….Nasceva un nuovo mito in cui un uomo in tuta e casco diventavano Dei, sfidavano la gravità per uscire dal Pianeta Terra per andare chissà dove tra gli Angeli. Anche il nome dell’eroe pareva favoloso: Yuri Gagarin…. La Russia pareva già per se chissà dove, una entità diversa. Ma Yuri Gagarin aveva una faccia pulita da bravo ragazzo, occhi limpidi come il cielo e il Regime lo premiò con una casa di tre vani ed accessori, una casa comune, come quelle di tutti noi….. Poi il regime lo spedì in turné in 30 Stati importanti.
Yuri Gagarin, o meglio Jurij Alekseevic Gagarin (9marzo 1934 – 27 marzo 1968) pranzò con la Regina Elisabetta II d’Inghilterra, ruppe il protocollo facendosi fotografare tra lei ed il Principe Filippo. Il Presidente egiziano gli regalò le Chiavi d’oro di Città del Cairo, all’Avana Fidel Castro lo abbracciò stretto stretto.
La gente lo amava, lo osannava, qualcuno lo invidiava, persino. Aveva colpito tutti, la lettera che aveva scritto a sua moglie Valentina, prima di partire, nel caso non fosse tornato, poi diffusa dopo.
Tornato a casa, dopo tante onorificenze, anche la madre Russia lo insignì della medaglia di “Eroe dell’unione Sovietica” la più alta onorificenza nel suo paese. Nel 1962 viene eletto “Membro del Soviet dell’Unione”.
Poi la bella favola finisce, Yuri muore nel marzo 1968 nel corso di un volo di addestramento su un jet. Funerali di Stato e tutto viene secretato. Nel 50° anniversario dalla sua morte, viene dissecretata una verità che non ha mai convinto nessuno “E’ stata una pura sfortuna a provocare lo schianto e la sua morte” le laconiche parole. Chissà se si saprà mai qualcosa, comunque le aspettative di quella “Missione” così audace non si sono concretizzate: non viaggiamo nello spazio, non passeggiamo sulla Luna, tantomeno su Marte.
Per dirla tutta, dalle battute di questi giorni, non possiamo andare neppure nel paese vicino o nella stessa città a trovare amici e parenti….. Forse quel sogno vagheggiato non lo ricorda più nessuno, bisogna pensare a sopravvivere qui su questa terra inquinata densa di Virus letali.
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