Giancarlo Salomone
A Maria Elena, bimba di dieci anni, piccola vittima delle persecuzioni naziste
Gianvito Pugliese
Questa poesia sulla Shoah, scritta da un bimbo, Giancarlo, per una bimba Maria Elena, ha una sua storia; ho scelto di pubblicarla come l’ho ricevuta, senza trascriverla, per mantenere intatto il suo profumo di delicatezza e di spontaneità che solo in età molto giovanile riusciamo a possedere.
Oggi l’Amica preziosa, Adriana Ostuni, che sapete quanto ammiri, mi permette di mantenere la promessa fatta a me stesso, prima che a voi, care lettrici e lettori, di tornare il più possibile a ricordare l’olocausto e le disparità che ancora subisce la donna e non limitarmi banalmente ed inutilmente al 27 gennaio ed all’8 marzo.
Avevo chiesto ad Adriana se avesse un suo componimento, poesia o disegno sulla Shoah. Mi aveva detto di non averne. Non mi destò meraviglia. Adriana è anzitutto solare, come persona e come artista, nonostante sia una delle più complete che abbia conosciuto, e la mia lunga vita è fatta di una miriade di conoscenze di artisti. Ed è solare anche nel suo modo di esprimersi artisticamente: non rifugge temi anche duri, ma sempre porgendoli con quella vena di speranza ottimistica, che rende la lettura dei suoi componimenti un toccasana per i tempi oscuri che stiamo vivendo.
Poi mi ha mandato questa poesia che scrisse suo figlio, quando era bambino e frequentava la IV B. C’è in Giancarlo il dna di sua madre, è indubbio. Non so se abbia continuato a comporre rime o scritto racconti. Con tale predisposizione se non l’avesse fatto, magari anche solo per chiuderli nel cassetto, sarebbe stato un peccato, Un vero talento non lo si spreca mai.
Ho difficoltà a commentare questa poesia, a parte averne colto una bellissima metrica inusuale della rima baciata del secondo e quarto verso della strofa e la spontaneità e la scorrevolezza della scrittura, si pone assolutamente fuori degli schemi usuali. Ma lasciando stare la scrittura e scavando in profondità si coglie quella dolcezza e delicatezza nei confronti della quasi coetanea, Giancarlo doveva avere intorno ai 9 anni, che solo un bimbo dotato di una sensibilità unica può esprimere.
E nella speranza per un futuro che cancelli certe atrocità del mondo ci sono tutti gli auspici e la positività di Giancarlo e di sua madre Adriana.
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