Giustina Buonomo, quando l’arte parla pugliese
Da Albertazzi a Leuzzi, l’attrice tranese si racconta
Cinzia Montedoro
Ascoltare le parole della Signora Buonomo è come incamminarsi in un viaggio nel tempo e nella storia dell’arte, il tocco magico della sua voce accarezza indelebili ricordi con un pizzico di nostalgia e con innato coraggio. Le sue esperienze sono fonte d’insegnamento in particolare ai tanti giovani che si affacciano al mondo dell’arte per la prima volta. La parola studio è stata la sua prima affermazione, poiché non ci si può improvvisare artisti, l’insegnamento è essenziale nella formazione di un attore. Lei ce lo racconta, spiegandoci il suo percorso formativo- professionale, i tanti stages con artisti del calibro di: Giorgio Albertazzi, Ferruccio Soleri, Giancarlo Sepe, Piera Degli Esposti, Renzo Giovampietro, Pino Caruso, Eros Pagni, Carlo Giuffrè, Sergio Fantoni, Leo Gullotta, artisti che hanno fatto la storia dell’arte teatrale e cinematografica italiana.
Lunghissimo il curriculum della signora Buonomo, si passa dal teatro solo per citarne alcuni: “Medea” di Seneca, per la regia di Nicola Valenziano, “Ombre nella casa di vetro” di F. Roberto per la regia di Marco Pilone, agli spot pubblicitari come “1 maggio mega concerto in piazza San Giovanni a Roma” nel 2012 o ai videoclip, per la televisione : “Mudù” sitcom con Uccio De Santis, il “Capitano Maria” produzione Palomar, per il cinema :” “Belli Ciao” regia Gennaro Nunziante con Pio e Amedeo, “Il diario di un prete” regia di Marco Cercaci , film vincitore del festival città di Salerno 2003 ruolo Madre Badessa Maria.
- Come e quando nasce la sua carriera di attrice?
«Nasco come attrice di teatro negli anni novanta, dopo aver frequentato l’Accademia per quattro anni ed essermi diplomata col titolo: “Operatrice dello spettacolo e della comunicazione” sociale con indirizzo “Attore”, il direttore di allora era Ernesto Calindri, per poi passare al cinema e alla televisione».
- Cosa ci racconta delle sue esperienze lavorative con Zalone, Rubini, Leuzzi, anche se la lista sarebbe ancor più lunga.
«Le mie prime esperienze teatrali sono state entusiasmanti con il grande Giorgio Albertazzi e poi con la compagnia Media Aetas dell’autore de: “La gatta Cenerentola” Roberto De Simone ed il regista Beppe Sollazzo nel lavoro “1938” e poi con molti altri registi dai quali ho sempre imparato molto. Al cinema approdo nel 2000 con Sergio Rubini in “Tutto l’amore che c’è” per poi negli anni arrivare a Checco Zalone in “Che bella giornata” e “Quo vado” con la regia e sceneggiatura di Gennaro Nunziante, col quale avevo già lavorato in tv in vari ruoli tra cui: “ER Medici al capolinea” nel ruolo di Madre Perla, ben centottanta puntate trasmesse su Antenna Sud e che continua ad avere successo nonostante siano passati tredici anni, il pubblico continua a richiedere leggerezza e spensieratezza e quella sit lo era, con tanti attori straordinari.
Tra gli ultimi film da me interpretati, ben tre, insieme ai celebri youtuber “Me contro te” conosciutissimi anche come “Luì e Sofì “, coppia di spettacolo ma anche nella vita ma soprattutto beniamini dei più piccoli e fenomeni di internet: Luigi Calagna e Sofia Scalia e sono entrambi siciliani originari di Palermo.
Il loro secondo film – Il mistero della scuola incantata- per la regia di Gianluca Leuzzi ha vinto il David di Donatello degli spettatori 2022, pellicola che ha staccato più biglietti nelle sale nel 2021, ma tutti e tre i film sono stati campioni d’incasso.
Il regista Leuzzi è una persona speciale, di grande umanità, sensibilità, preparazione e talento. Merita tutto il successo che ha ottenuto. I protagonisti Luì e Sofì sono adorati dai tantissimi piccoli fans».
- A quale dei suoi lavori artistici è più legata?
«Un ricordo fantastico e quello dell’incontro con il grande maestro Giorgio Albertazzi, che con me è stato prodigo di consigli, incoraggiamenti e confidenze. Da lui sono stata diretta in teatro nel “Duende” e poi in “Lucrezia Borgia e le eroine del nostro tempo” dove interpretavo la governante di Lucrezia e lui in palcoscenico recitava Lorenzo il Magnifico:
“Quant’è bella giovinezza
che sì fugge tuttavia!
Chi vuole esser lieto, sia,
del diman non v’è certezza…”
Nella sua voce si sentiva tutto il rimpianto che le parole gli suscitavano e poi in “I promessi sposi” dove interpretavo Agnese la madre di Lucia. Che ricordi meravigliosi, indelebili!
Un altro ricordo che porto nel cuore è la partecipazione alla Mostra Cinematografica di Venezia nel 2010 con “Sposerò Nichi Vendola” di Andrea Costantino, dove ero quella che sposa l’idea politica di Nichi Vendola e cambia partito.
Il 6 settembre 2010 nella sala grande, ci furono ben due minuti di applausi a detta del Presidente della Mostra di allora Marco Müller, lui mi accolse sul red carpet con un impeccabile baciamano. Quante emozioni che ricordo nitidamente dopo ben dodici anni» conclude la Signora Giustina.
Un grande onore per la redazione aver raccolto la sua intervista, ma soprattutto il suo entusiasmo nel raccontare il suo percorso artistico, a conclusione dell’incontro la signora Buonomo ci ha lasciato un grande insegnamento: “L’arte è studio e grande sensibilità, oggi il tutto e subito brucia le tappe, si diventa attori solo dopo tanta gavetta, mai dimenticare l’umiltà perché è il pubblico il nostro motore“.
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