Il Cinema Sidion chiude i battenti
Riflessioni sulla cultura e la partecipazione a Gravina
Redazione Alta Murgia
Il cinema Sidion ha chiuso i battenti forse per sempre, una notizia paventata da tempo, fiume di lamentele e discussioni dei cittadini gravinesi.
Ieri, 29 agosto 2023, nel cuore di Gravina, una città dalle radici millenarie e dalla bellezza incantevole, una triste notizia, purtroppo preannunciata da tempo, ha scosso la comunità locale: il Cinema Sidion, uno degli ultimi punti di riferimento per gli amanti del cinema e della cultura, ha chiuso le sue porte. La notizia ha scatenato un vero e proprio fiume di lamentele e discussioni sui social media e nelle piazze gravinesi, dando voce a una serie di opinioni divergenti su ciò che avrebbe potuto o dovuto essere fatto per evitare questa chiusura.
Tempo fa, due articoli su “La Voce News”: il Cinema Sidion chiude facevano appello alla reazione collettiva della popolazione e delle autorità locali, uno il 21 marzo scorso: “Un colpo mortale alla cultura gravinese”e un altro pochi giorni dopo: “Il cine-teatro Sidion ha i giorni contati”. La speranza era che la comunità gravinese si unisse per preservare una parte preziosa della propria identità culturale. Tuttavia, sembra che le parole scritte abbiano trovato un’eco più sottile di quanto sperato. Mentre i commenti online riflettono una vasta gamma di opinioni, è innegabile che il desiderio di proteggere le istituzioni culturali locali sia condiviso da molti.
Ma il peso delle chiacchiere e la ricerca di soluzioni concrete? Come spesso accade in situazioni simili, le chiacchiere sui social media e nelle conversazioni quotidiane sono abbondanti. Ognuno ha la propria idea su cosa “si sarebbe potuto fare” per impedire la chiusura del Cinema Sidion. Queste opinioni, tuttavia, spesso rimangono al livello delle ipotesi e delle speranze non realizzate. È importante considerare che trovare soluzioni concrete richiede sforzi concreti. La preservazione della cultura locale richiede azioni decise e un coinvolgimento attivo.
L’affermazione dell’imprenditore dello spettacolo che visitò Gravina in modo anonimo: “Gravina è una perla di rara bellezza ma i suoi cittadini non sono ancora usciti dalle sue grotte nel torrente Gravina come mentalità“… pone una questione importante: la mentalità collettiva della comunità. Non è raro che luoghi di grande bellezza e storia siano ancorati a vecchie abitudini o ritrosie al cambiamento. Questa resistenza può essere comprensibile, ma può anche ostacolare il progresso e la crescita culturale. Superare le abitudini radicate richiede apertura mentale, volontà di cambiamento e la comprensione che la cultura è un tesoro da custodire e valorizzare.
Bisogna preservare l’identità culturale di Gravina. Mentre il sipario si chiude sul Cinema Sidion, è essenziale che la comunità gravinese rifletta sulle lezioni apprese da questa esperienza. La cultura non è un qualcosa di statico, ma un vivido tessuto che evolve con il tempo. Invece di concentrarsi solo sul passato, è importante guardare al futuro. È il momento di impegnarsi attivamente per preservare e valorizzare l’identità culturale di Gravina. Come potrebbe farcela il comune di Gravina in Puglia, a vincere la sfida come possibile futura città della cultura, senza nemmeno più un cinema attivo?
Le istituzioni culturali, come i cinema e i teatri, sono pilastri fondamentali di una comunità vibrante. La partecipazione attiva, il sostegno finanziario e l’impegno delle autorità locali sono tutti fattori che possono fare la differenza. Ogni membro della comunità può contribuire, con idee e azioni, alla creazione di un ambiente in cui la cultura possa prosperare e crescere.
In definitiva, la chiusura del Cinema Sidion può servire come punto di svolta per Gravina. È un richiamo per la comunità a unirsi, superare la mentalità ristretta e lavorare insieme per costruire un futuro in cui le istituzioni culturali siano protette e celebrate. La bellezza di Gravina, che ha resistito al passare dei secoli, merita di essere sostenuta e tramandata alle generazioni future.
Ma, secondo noi e non solo, la cultura necessita di idonei contenitori per poter esistere e progredire e trascinare col suo progresso la Città. O il Comune fa subito passi decisi e concreti o questa amministrazione si condanna ad essere ricordata come il sicario della cultura.
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