Il Gelato tra storia e leggenda
IL gelato artigianale è senza dubbio il dolce più famoso al mondo. Nei secoli si sono tramandate storie e leggende.
Maria Catalano Fiore
Tutti i giorni, soprattutto in questo periodo gustiamo un gelato, ormai ce ne sono di tutti i tipi, classici, calorici, memo calorici, con o senza lattosio, con o senza edulcoranti ecc…..
Ma ci siamo mai chiesti chi ha inventato il gelato?
Da che epoca il suo uso diventa popolare?
Gli splendidi ed accattivanti carrettini con i gelatai, tanto promettenti, che fine hanno fatto?
Negli ultimi 50 anni che evoluzione ha avuto il gelato?
Rintracciare e focalizzare un momento di vera nascita del gelato non è semplice, numerose sono le tradizioni e testimonianze su come conservare il latte in modo fresco. Diverse le controversie per accaparrarsi il pregio di “Inventore del gelato”, molte sono le storie fantasiose, curiose e non.
Pare che un antenato del gelato sia già citato nella Sacra Bibbia, una bevanda di latte di capra ghiacciato che Isacco era solito porgere a suo padre Abramo per aiutarlo a combattere il caldo. E’ certo che in Cina, già nel 2000 a.C. avevano l’abitudine di refrigerare la frutta e di preparare un composto a base di latte e riso cotto con spezie e poi riposto nella neve per solidificarsi. Un procedimento poi importato, tra le tante cose, da Marco Polo al rientro dai suoi viaggi.
I primi documenti storici, in cui viene menzionato il gelato, risalgono comunque al 500 a.C. quando nella città di Atene i greci realizzavano bevande rinfrescanti con miele, succo di melograno mescolati a neve o ghiaccio.Nell’antica Roma, poi, vi era l’usanza, di prassi, di offrire ai commensali, durante la stagione calda a fine banchetto, macedonie e dolci con frutta con neve e miele.
Successivamente, durante l’Alto Medioevo si iniziano a produrre, più diffusamente dolci freddi a base di succhi di frutta ghiacciati, in parte seguendo le indicazioni importate dagli arabi, poi integrate con le asiatiche. Gli arabi stanziati in Sicilia erano soliti bere bevande ghiacciate, succhi di frutta arricchiti da limone e dalla neve dell’Etna, addolciti con la canna da zucchero di produzione persiana chiamati “Sherbet”, da cui la parola sorbetto.
Quindi è in Sicilia che si può identificare qualcosa di molto simile al nostro attuale gelato.
Storicamente il vero gelato “moderno” è stato inventato si in Italia, a Firenze e brevettato, ma singolarmente da un architetto: Bernardo Buontalenti, noto architetto fiorentino allievo del Vasari, anche scenografo, molto prolifico presso la corte granducale de’ Medici, poi esportato alla corte Francese da Caterina de’ Medici che nel 1533 sposa re Enrico II. Ma non sarà l’unica cosa che, da Firenze, Caterina porta in Francia.
Il Buontalenti (1531-1608) (vero nome Bernardo Timante Buonaccorsi) nel 1565 è il primo a rivendicarne la sua invenzione. E’ il primo a sancire la differenza tra gelati o sorbetti e a indicare precisamente gli ingredienti utilizzati tutt’ora: latte , panna, albume d’uovo, neve, sale, zucchero, limone. E’ il primo ad utilizzare il sale per abbassare la temperatura.
Un secondo importante momento nella storia del gelato avviene nel 1686, quando il cuoco siciliano Francesco Procopio dei Cortelli da vita ad una nuova miscela. Forte di uno strumento fabbricato insieme al nonno, il gelataio si trasferisce a Parigi alla corte del Re Sole dove apre lo storico “Caffè Procope” e fa conoscere il gelato in Europa. Senza mai dimenticare la ricetta / presenza di Caterina de’ Medici.
Proseguendo….nel 1843 negli Stati Uniti, una donna Nancy Johnson inventa e brevetta la prima gelatiera a manovella: un mastello, un cilindro metallico, riempito di sale e ghiaccio, che veniva rigirato da una manovella, poi meccanizzata. William Le Young acquista il brevetto dalla donna per soli 200 dollari. E’ lui che crea l’attuale gelato ad inizio del 1900.
Sempre ad inizio del 900 nasce il “cono gelato”. Anche nel caso di questa invenzione numerose sono le controversie. L’italiano Italo Marchioni, un gelataio immigrato dal Cadore, il 13 dicembre 1903 si reca a Washington per ricevere il “brevetto statunitense” di un apparecchio che formava delle cialde commestibili per contenere il gelato da passeggio. In effetti vi era una grossa necessità di sostituire i bicchieri di vetro o altro, per servire il gelato, senza farli rompere o sparire, comportando agli esercenti, una bella perdita di denaro.
Altri affermano che la cialda si deve al siriano Ernst Hamwi che la preparava in una cialda da wafer e sperimentata durante la “Fiera Mondiale di St. Louis” nel 1904, in Missouri.
L’uso del gelato si diffonde anche su produzione industriale. La gente lo acquista, poi consuma per strada, persino al cinema una gelataia carina e gentile serviva gelato tra un tempo e l’altro del film.
Proliferano anche le immagini pubblicitarie, ed anche le “Furbate” pubblicitarie, i gelati vengono inseriti in scene di film importanti come “Vacanze Romane” del 1953 regia di William Wyller con Audrey Hepburn e Gregory Peck.
Manifesti e pubblicità dappertutto e di tutti i generi.
coinvolgendo bambini…..cagnolini….. e adulti.
Il gelato nel 1955 diventa molto sexy, alcune pubblicità, anche con dive famose, vengono ritirate. Anche il candidato, poi Presidente Usa John Kennedy mangia, compiaciuto, un buon gelato.
Nasce la locandina con i prezzi. Il gelato “confezionato” sembra più accattivante, quasi una conquista…..ma a volte il suo gusto da solo di ….freddo…..
Ma da un po’ di tempo abbiamo riscoperto il vero sapore artigianale, a volte usiamo gelatiere in casa, oppure prepariamo gustosi sorbetti alla frutta ecc……
Cosa altro aggiungere, poco importa delle sue origini, un Gelato è un Gelato sempre! Con i suoi mille gusti artigianali….ancora di più.
Anni fa una canzonetta “tormentone” sul gelato “Gelato al cioccolato” ha fatto la fortuna di un allora giovane cantante: Pupo.
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