Il “Soft power” delle First Ladies
Usa ad un passo dalle Presidenziali. Giovanna Sellaroli, la nostra grafologa, sceglie un nuovo argomento estremamente attuale.
Giovanna Sellaroli
Nella seconda notte di proteste e disordini a Philadelphia, dopo l’uccisione del 27enne afroamericano Walter Wallace da parte della polizia, l’America è stanca e i candidati presidenziali, sottotono, si scontrano con la durissima realtà del Paese che conta 8 milioni e 300 mila persone infettate e oltre 226 mila morti.
In questo clima, si è accesa la corsa alle elezioni presidenziali negli Usa in vista dell’oramai imminente Election Day di martedì 3 novembre.
Nell’anno di un’emergenza globale, dagli effetti devastanti, in cui la pandemia ha ridefinito le priorità della politica, il vincitore avrà un compito davvero impegnativo nel gestire la ripresa dell’economia di un Paese stretto nella morsa del Covid-19, con la disoccupazione a livelli che non si vedevano dai tempi della Grande Depressione.
Tra sei giorni i cittadini statunitensi saranno dunque chiamati alle urne per decidere se confermare il repubblicano Donald Trump per altri quattro anni, o cambiare rotta ed eleggere il nuovo Presidente, il democratico Joe Biden.
E mentre si avvicina inesorabile il grande giorno, i sondaggi cercano di intercettare i consensi e prevedere chi sarà il 46° Presidente degli Stati Uniti d’America, sondaggi che da tempo sono preoccupanti per il tycoon, indicato in netto svantaggio rispetto a Biden.
Nell’ultimo faccia a faccia, tenutosi alla Belmont Universitydi Nashville, in Tennessee, il microfono silenziato nei primi due minuti di risposta del rivale, ha contribuito a far sì che il dibattito presidenziale si svolgesse in un clima insolitamente pacato. I candidati si sono scontrati sull’emergenza Covid-19, su sanità, questioni razziali, tasse e immigrazione.
Vera “vincitrice” della serata, Kristen Welker di NBC che ha moderato il confronto con fermezza e competenza, compito certamente non facile, definita “terribile” da Donald Trump.
Protagoniste silenziose, ma sotto le luci della ribalta della serata, altre due donne: le First Ladies, quella in carica, Melania Trump e quella candidata, Jill Biden. Sedute tra il pubblico, in un faccia a faccia a colpi di stile e tacco 12.
L’argomento potrebbe sembrare frivolo, ma non lo è: in occasioni simili ogni elemento comunicativo è studiato nel minimo dettaglio e anche gli abiti, di candidati e coniugi, sono il simbolo incontrovertibile della comunicazione con gli elettori.
E in particolare la figura della First Lady esprime, attraverso la moda, i comportamenti e gli atteggiamenti, un soft power che la rende talvolta più popolare del marito.
Per accompagnare Donald a Nashville, Melania sceglie un elegantissimo abito nero, lungo fin sotto il ginocchio, firmato Christian Dior, con mascherina abbinata e con le immancabili, iconiche Louboutin a slanciare la figura, semmai ce ne fosse stato bisogno.
Jill Biden, di origini italo americane, sfoggia un abito made in Italy, firmato Dolce e Gabbana, un tubino dalla fantasia floreale, anch’essa con mascherina della stessa fantasia dell’abito.
Entrambe con abiti griffati made in Europe.
Portamento sicuro e distaccato l’algida Melania; partecipativa e affettuosa Jill, che abbraccia il marito a dibattito concluso.
Ma conosciamole meglio queste First Ladies, protagoniste silenziose della campagna elettorale, gettando uno sguardo “grafologico” alle loro firme.
Che cosa svelano le grafie?
La First Lady Melania, ex modella di origini slovene, mostra un gesto grafico fermo, lineare, netto e deciso, un insieme di elementi che definiscono simbolicamente indipendenza di spirito, un bisogno di razionalità e intelligenza acuta. La percezione della realtà si estrinseca in una forte selettività e irremovibilità, seppur non sempre manifesta. L’atteggiamento di distacco e il grande autocontrollo, traggono nutrimento dalla tenacia, dall’orgoglio e dalla distinzione nel portamento elegante.
La candidata First Lady Jill Biden, insegnante, accanto al marito da 43 anni, e che preferisce essere chiamata Dr. Biden, è una donna di carattere, spontanea e diretta. I contatti e l’affettività assumono una valenza di rilievo rispetto all’affermazione, all’autonomia e all’attività. L’atteggiamento aperto consente alla scrivente di stabilire una comunicazione ricca di partecipazione e di capacità di ascolto.
Intelligenza vivace che si traduce in empatia, intraprendenza e passaggio rapido delle idee all’azione.
NdR. non avendo a disposizione un più significativo campione della scrittura, non è stato possibile tracciare profili esaustivi delle scriventi
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