Irene Petrafesa
Partiamo dalla nostra Madrina/Ospite /Amica Irene Petrafesa, ormai artista internazionale.
Maria Catalano Fiore
Da oggi comincia una specie di conto alla rovescia, su quello che sarà il nostro evento”L’Arte riprende il colore” ad ottobre. Questo “fregio” realizzato dal nostro amico artista Roberto Capriuolo, farà da filo conduttore sia allo speciale che realizzeremo su questo quotidiano, sia all’inserto in Euroarte. Poi vi spiegherò il perché e del suo significato. Nella vita, nella Storia e nell’Arte niente succede per caso tutto ha un senso ed una ragione che sono concatenate tra loro………poi chiarirò…. Seguitemi………..
Per ogni evento che si rispetti ci vuole una Madrina, Irene gentilmente si presterà come Madrina/Ospite/Amica. Preferisco chiamare questo nostro incontro un Evento, non una semplice Collettiva, perché sentiamo il dovere di ridare colore all’Arte, dopo mesi di grigiore e segregazione. Voi ne avete i requisiti giusti. Ho cercato di dare il meglio: Stampa, Media, e soprattutto ritrovarci finalmente in una bella Location Storica e di prestigio per esprimere tutti i vostri, ed anche i nostri sentimenti!
Man mano vedrete quello che sono riuscita a creare, passo dopo passo e la movimentazione delle serate con ospiti musicisti e poeti.
Ora vi presento Irene Petrafesa, alcuni la conoscono, altri hanno ammirato le sue opere o hanno seguito la sua carriera in ascesa.
Irene è nata a Bari. Ha vissuto tra Barletta, Andria Bari ed ora anche Roma, Londra portando con se il suo messaggio artistico. Messaggio acconto anche in Giappone, Finlandia ecc….ormai e’ cittadina del mondo. E dire che aveva cominciato con studi in giurisprudenza, lavoro nelle finanze, una famiglia e tre figli, ma le piaceva dipingere, ritagliarsi dei momenti per studiare la materia ed i colori. In quegli anni ci siamo conosciute e con me è entrata nel mondo delle Fiere d’Arte di spessore. Dal 2000 ha deciso di dedicarsi essenzialmente alla sua passione artistica. Partecipare a Rassegne, dove riceve premi e riconoscimenti importanti. Poi, un’altra svolta: espone soprattutto all’estero con ottimi risultati.
Lunghe le liste di partecipazioni e personali e di recensioni, potrei scrivere un numero esclusivo del nostro quotidiano per menzionarle tutte.
Nel 2019 “Into the Blue”, personale presso A&D Gallery Londra, 10 opere, di dimensioni notevoli, incentrate su un unico colore il Blu; Blu come il mare, come un soffio, come il vento che rappresenta il respiro e la memoria del mondo. Respiro, purtroppo, interrotto ad inizio 2020 dal Covid-19.
Ho letto alcune recensioni su Irene e la sua arte, di critici autorevoli quali Claudio Strinati o Nicolina Bianchi o critici internazionali, dopo la sua recente esposizione londinese. Concordo con i loro giudizi. So bene del suo lungo processo creativo; di quando è immersa nel flusso del colore e lo libera con pennelli, spatole, dita, mani, in scie che portano lontano su onde marine o su flussi di paesaggi ideali.
Irene Petrafesa ha costruito con il tempo un’arte personalissima, speciale, l’immagine diventa una tela che dipana, costringe e smaglia, a seconda dei suoi pensieri ed emozioni. Un lungo filo di Arianna che non troverà mai un punto terminale, ma solo piccole soste di pensiero. Irene apre e chiude il suo animo difronte alla tela, davanti allo spettatore che se la comprende è in grado di reggere allo sforzo, se superficiale, apprezza ma…Perché questa è sì Arte intuitiva, del momento, ma anche pensata, studiata calibrata. Frutto di tempo dedicato al pensiero prima di mettere le mani sul materiale. Materiale che Irene stessa descrive:” In “Into the blue” ho usato ossidi provenienti dal Marocco che mi hanno permesso un viaggio nel colore blu e in tutte le sue sfumature, blu come l’acqua, vento, respiro, blu come memorie e come tutto il mondo nella sua grande anima dove siamo tutti interconnessi.“
Aggiungo solo alcune sue brevi frasi molto intime per descriversi.
“La pittura per me è desiderio innato e naturale di esprimere ciò che ho dentro…su cui costruisco il mio lavoro”.
“Gli elementi naturali, gli ossidi, le terre, provenienti da paesi orientali….. sono alla base del mio fare arte…un ricongiungimento alla Natura, al Cosmo, partendo dalla mia Terra.“
“Io vivo e lavoro in Puglia….territorio dalle mille policromie”.
Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, grazie.