Joaquin Sorolla

Pittore di luce.

Nunzia Zampino

La prima grande mostra in Italia dedicata al maestro spagnolo, Joaquin Sorolla Y Bastida. Per la prima volta in Italia, a Palazzo Reale di Milano, dal 25 febbraio al 26 giugno. Un’esposizione che ripercorre la ricca e fortunata produzione artistica del grande pittore spagnolo, nato a Valencia il 27 febbraio 1863.
Poco noto al pubblico italiano, Sorolla è stato uno dei massimi rappresentanti della moderna pittura iberica a cavallo tra Ottocento e Novecento, contribuendo in modo determinante al suo rinnovamento e aprendola al clima della Belle Époque.

Tra gli artisti più amati e apprezzati del suo tempo sia per la grande qualità tecnica che per il carattere umile e benevolo, Joaquín Sorolla ottiene una fama che travalica ben presto i confini nazionali, partecipando e ottenendo prestigiosissimi premi alle grandi manifestazioni internazionali. Sarà però l’ambìto Grand Prix, ottenuto alla nota Esposizione Universale di Parigi nel 1900, a lanciare la sua pittura di luce e colore definitivamente sulla scena internazionale.

Predomina in tutti i suoi quadri il biancone che risaltava il soggetto del dipinto. A Londra nel 1908 viene acclamato come “il più grande pittore vivente al mondo”.
La sua straordinaria storia di successi internazionali si incrocia spesso con l’Italia, a partire da un primissimo soggiorno romano vinto grazie a una borsa di studio nel 1885.

Sorolla ha visitato a lungo l’Italia in questa occasione, stabilendosi per un periodo nella splendida Assisi, ma soprattutto è ritornato spesso e con gioia nel Bel Paese, partecipando assiduamente alle Biennali di Venezia, sin dalla sua primissima edizione nel 1895, e alla famosa Esposizione Internazionale di Roma nel 1911. Questa personale si presenta allora come un’ottima occasione per riannodare i fili tra il grande maestro di luce e l’Italia, un Paese a cui egli è sempre stato legato e un’opportunità per far conoscere all’ampio pubblico la sua straordinaria arte attraverso alcuni dei capolavori più significativi della sua vastissima produzione pittorica.

Sorolla pittore di luce racconta, attraverso circa 60 opere la straordinaria evoluzione artistica di un pittore ambizioso e determinato, che ha fatto dell’arte la sua ragione di vita. Al profondo amore per la pittura, tuttavia, ha sempre accompagnato un ancor più intenso legame con la sua famiglia, il suo soggetto prediletto. In molte delle sue splendide tele, il pittore racconta l’amore per la sua Clotilde, moglie, musa e vera compagna di vita, e per i tre figli, María, Joaquín ed Elena. Un legame che nutre la sua ispirazione e guida la ricerca verso la “verità” dell’immagine da riportare sulla tela, la quale può essere generata solo da una reale partecipazione e un’intensa emozione.

Quella di Sorolla è un’esperienza artistica intensa e magnifica, fatta di gioie e di sofferenze, di soddisfazioni e di ricerca, nella quale lo studio della luce, rigorosamente dal vero, anche per i soggetti più impegnativi e di grande formato, rappresenta la via maestra del rinnovamento pittorico verso un linguaggio raffinato, spontaneo e immediato.

Nella nobile cornice degli ambienti al primo piano di Palazzo Reale, la mostra ripercorre tutto l’arco della carriera di Joaquín Sorolla y Bastida, dagli esordi negli anni Ottanta dell’Ottocento nella natia Valencia fino alla morte, sopraggiunta nel 1923 a seguito di un’emorragia cerebrale che già tre anni prima lo aveva allontanato definitivamente dalla pittura. Dividendo gli splendidi esempi della sua ricerca artistica in sezioni tematiche; lo sguardo sulla realtà, i ritratti, i giardini e i riflessi di luce, il mare, i tipos e gli studi classici, la mostra ci regala un ritratto esaustivo, umano e artistico del pittore. A Madrid gli è stato dedicato il Museo Sorolla.

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