La festività di San Nicola nei nostri ricordi…

Un momento della festa nicolaiana : La statua di san Nicola, scortata, di appresta a scendere in mare su un peschereccio sorteggiato tra quelli proposti,

Maria Catalano Fiore

San Nicola di Myra, co-patrono di Bari (La città di Bari ha infatti come patrono San Sabino, poi San Spiridione e poi San Nicola, arrivato dopo, inoltre c’è anche La Madonna Odegitria) viene festeggiato a Bari, sia il 6 dicembre, data universale, sia dal 7 al 10 maggio, quando, a primavera inoltrata è più facile effettuare sia la rievocazione storica del suo arrivo a Bari con la rappresentazione storica de “La Caravella”, la sera del giorno 7, sia il suo arrivo dal mare con la “Discesa a Mare” della statua del Santo la mattina del giorno 8, poi ancora l’esposizione della statua al popolo barese in Piazza Mercantile, ed infine il rientro in Basilica il giorno 10 maggio.

In particolare nei giorni 7 ed 8 maggio, copiosa è a tutt’oggi l’affluenza dei pellegrini da tutta la Puglia e regioni vicine, soprattutto dall’Abruzzo, i cosiddetti “Ziazì”, Autobus di gente, che a volte, secondo le vecchie usanze, ancora arriva a piedi, camminando diversi giorni, in varie tappe per un voto fatto o grazia ricevuta.

Ormai è il secondo anno che questi “assembramenti” non sono possibili a causa dei noti problemi pandemici mondiali. Ricordare le cerimonie festive mette una gran tristezza, si può solo rievocare , attraverso foto d’archivio qualche aspetto, o ricordo, di questa forte fede devozionale.

Le foto che vi sto proponendo sono negli archivi della storia della città, nel magnifico archivio “Bari in foto e cartolina” curato da Giuseppe Fiore, vero cultore delle cronache cittadine. Gli scatti più recenti sono opera di Michele Iannone.

Bari – altare in Piazza Mercantile

Una delle testimonianze più antiche è questa cartolina che descrive la folla dei baresi, in piazza Mercantile, nel giorno 9 maggio, per omaggiare la statua del noto Santo Taumaturgo.

folla assiepata nello spiazzo antistante la Basilica.

La folla era tanta, le funzioni venivano seguite, in qualche modo, sino negli spiazzi antistanti la Basilica e non solo.

Anche sul lungomare, la mattina del giorno 8 la folla è notevole

La folla si espandeva anche a tutto il percorso del lungomare per seguire la discesa del Santo al mare. I più fortunati riuscivano anche a fittare una barca per raggiungere San Nicola via mare, ovviamente con mancia al barcaiolo di turno. Ricordo bene mio padre che da bambine trascinava me e la mia sorellina verso un attracco dove si fermava un barcaiolo conoscente di qualcuno, e ci faceva affrontare questa mini crociera, la gioia di noi bambine, che indossando, il vestitino della festa, ci sporgevamo per affondare le mani in acqua tra rimproveri vari. Ma il Santo ci perdonava e dal Peschereccio si sporgeva qualcuno che, in cambio di un’offerta, ci porgeva una bella immagine grande del patrono, da portare a casa.

Processione per le stradine della città vecchia

Un rito imprescindibile era seguire la la processione che oltre che snodarsi per i vicoli della città antica, raggiungeva il Corso, parte delle strade centrali e del lungomare. Per tutti i “Ziazì” era obbligatorio, la folla tanta, le transenne e i vigili dappertutto.

Una bancarella inizio secolo che propone statuine artigianali di San Nicola

Tante le bancarelle e la merce proposta, dagli oggetti devozionali al cibo da strada, panini e focacce varie, dolciumi e le immancabili donne friggitrici di popizze, sgagliozze e … ovviamente Panzerotti! tra le bevande la più diffusa era sicuramente la Birra Peroni! non si badava al tasso alcolico, sul panino, focaccia, panzerotto cosa va bene…ma la Peroni! Papà ci faceva fare le “signorine bon ton” portandoci al “Granditalia” noto caffè, rosticeria, in Corso Cavour, che faceva i panzerotti più buoni della città, grandi, pasta sottilissima e la mozzarella così filante e succulenta, che non riuscivi a staccarla, e un ovvio sbrodolamento.

Una rara immagine delle cripta della Basilica ancora in assetto barocco.

Punto focale dei pellegrinaggi devozionali era la tomba del Santo, qui in una rara immagine in cui la primitiva cripta romanica era ancora soffocata dalle eccessive supperfetazioni tardo barocche. Davvero eccessive e poco adatte alla spiritualità del luogo. Restaurata da tempo ha un aspetto molto più consono ad ospitare le spoglie di San Nicola, vescovo di Mira.

Ecco la statua sul peschereccio

La Statua, che arrivava in processione dalla Basilica sino al Barion, veniva poi caricata con opportuni accorgimenti e seguita anche da autorità cittadine, laiche e religiose sia Cattoliche che di rito ortodosso.

Michele De Giosa: San Nicola a mare”

In questa foto una bellissima opera di Michele de Giosa, pittore paesaggista barese (1896 – 1969), uno dei pittori più autorevoli del secolo scorso. La statua appare inserita in un prezioso baldacchino.

Una bella foto dell’interno della Basilica di San Nicola con la sua Statua esposta ai fedeli.

Una Basilica vuota

Maggio 2020, dallo scorso anno non è cambiato molto, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, prega da solo nella Basilica completamente vuota.

Quest’anno saranno trasmesse in streaming le varie funzioni religiose, ma l’atmosfera di fede e di festa appare molto lontana.

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